Dotonbori è probabilmente la zona di Osaka più conosciuta dai turisti, soprattutto per i ristoranti dalle insegne pittoresche e coloratissime: non poteva quindi mancare nella nostra guida della città!
Il progetto di un mercante di Osaka
Dotonbori deve il suo nome al commerciante Yasui Doton, che nel 1600 decise di investire tutto quel che aveva in un grandioso progetto di riqualificazione. L’obiettivo di Doton era creare una nuova via navigabile collegando la rete di canali esistente con il fiume Kizugawa, ma purtroppo morì durante l’Assedio di Osaka prima di realizzarlo. Furono i suoi cugini a portare a termine il progetto che fu poi battezzato Dotonbori, ossia Canale di Doton.
Evidentemente il mercante aveva visto giusto, perché nel giro di una decina d’anni l’area ‘esplose’, come diremmo oggi. La riva meridionale del canale divenne sede di numerose compagnie teatrali, diventando un centro di intrattenimento; sulla riva settentrionale cominciarono così ad aprire case da tè e ristoranti per i frequentatori dei teatri. Oggi Dotonbori è per lo più conosciuta per i ristoranti (i bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la maggior parte dei teatri) ed è diventata un paradiso per ogni food lover che si rispetti.
Passeggiando per Dotonbori la sera, si nota la coloratissima ridda di insegne al neon, tra le quali spiccano polipi, granchi, pesci palla… e il famosissimo uomo della Glico, proprio sotto Ebisubashi. Il primo cartellone della Glico (sì, quella dei bastoncini dolci Mikado, in giapponese Pocky) fu realizzato nel 1935 e cambiato più volte nel corso degli anni. Oggi è un punto di incontro molto popolare e una tappa obbligata per la maggior parte dei turisti che si fanno la foto nella stessa posa dell’omino. Se vi state chiedendo perché proprio un corridore come ‘volto’ di un’azienda di dolciumi, la risposta è semplice. Il Glico Caramel, primissimo prodotto della compagnia, venne pubblicizzato come super food in grado di dare energia per correre per 300 metri con un solo boccone.
Kuidaore, uno stile di vita
Kuidaore viene spesso tradotto come un mangiare fino a scoppiare. In realtà, kuidaore significa ‘mangiare fino a rovinarsi’, ovvero spendere tutti i soldi in qualsiasi tipo di cibo. Una cosa da buongustai con le mani bucate, insomma. A Osaka in generale, e a Dotonbori in particolare, c’è solo l’imbarazzo della scelta in fatto di ristoranti.
Proprio vicino al corridore e al primo piano del Kuidaore Building c’è un negozio della Glico che vende vari prodotti classici, oltre a dolci in edizione limitata.
Di fronte troverete il Dotonbori Konamon Museum. Se vi piacciono i takoyaki andateci e potrete anche imparare a farli. Non solo: per 2000 yen (16 euro) vi insegneranno come realizzare dei takoyaki finti che potrete portare a casa come souvenir. Se vi siete mai chiesti come realizzare i cibi finti che vedete esposti nei ristoranti giapponesi, questa può essere una buona scusa per scoprirlo.
Gli abitanti di Osaka vanno matti per i takoyaki, che si trovano ormai in qualunque variante possiate immaginare. Kukuru è molto famoso e popolare a Osaka per i bikkuri takoyaki (che dovrebbero farvi saltare dalla sedia, stando al nome), in cui i tentacoli del polipo escono dalla pastella. Hanno anche dei takoyaki neri, realizzati aggiungendo nero di seppia all’impasto, per restare in tema scherzoso-pauroso.
Se non avete già provato il kushikatsu in altre parti di Osaka, andate da Daruma; lo riconoscerete per la faccia arrabbiata sul palazzo. Se siete più tipi da dolci, le cheesecake di PABLO vi aspettano.
Per un’esperienza di kaiten-sushi (sushi servito sul nastro trasportatore), c’è Genrokuzushi. È l’ideale per una serata tranquilla senza spendere troppo. Ovviamente anche questo ristorante è riconoscibile: stavolta per la mano che afferra il sushi sulla facciata dell’edificio. Per l’okonomiyaki provate Chibo e la sua varietà di ingredienti e combinazioni. Oppure ancora, dirigetevi verso il granchio gigante per una cena diversa da Kani Douraku o per un take away. Tanto più se volete concentrare più assaggi in una serata sola, partite presto o prenotate per evitare file eterne, perché la maggior parte dei ristoranti è davvero popolare.
In crociera sul canale
Per finire in bellezza, trascorrete la serata a bordo della Tombori River Cruise e ammirate le luci di Dotonbori direttamente dal canale. La crociera parte ogni mezz’ora dalle 13 alle 21, o dalle 11 nei giorni festivi dal Tazaemonbashi Bridge Boat Dock; il biglietto si può acquistare il giorno stesso per 900 yen o 400 yen per i bambini (da aprile 2020 per gli adulti il biglietto sarà di 1000 yen, resta invariato per i bambini). Anche qui, cercate di arrivare per tempo, perché ci sono solo venti posti sull’imbarcazione. La guida spiegherà Dotonbori in giapponese, ma le brochure sono disponibili anche in inglese. La stessa compagnia offre anche una crociera di 40 minuti (1800 yen, su prenotazione) che vi permetterà di osservare Dotonbori mentre ascoltate musica jazz dal vivo.