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Tokyo

Sbocciano i fiori di cotone

綿柎開

Se la ventiduesima stagione appartiene alla seta, la ventitreesima al cartamo, la quarantesima è dedicata al cotone. Queste tre stagioni ci ricordano la storia delle grandi produzioni che hanno sostenuto il Giappone in passato e che ora sono purtroppo in declino. Con oggi inizia Shosho 処暑, ovvero il caldo estivo comincia a “comportarsi bene”.

23–27 Agosto

綿柎開 – Wata no hana shibe hiraku : Sbocciano i fiori di cotone

Il cotone produce fiori prevalentemente color crema da luglio a settembre, che durano gran parte della giornata prima di diventare rosa scuro e avvizzire il giorno successivo. Dopo che i fiori sono caduti, produce un frutto a forma di uovo chiamato 草棉 sakuka, e il duro frutto verde diventa più grande prima di maturare fino a diventare marrone, aprendosi e rivelando una soffice lanugine bianca.

Il fascio di lanugine è chiamato “batuffolo di cotone” per il suo aspetto bianco puro, anche se non è un fiore, ed è il “fiore” a cui si riferisce questa microstagione.

Sakuka di cotone

La maggior parte delle oltre 200 varietà di cotone originarie del Giappone si sono estinte e ora ne sono rimaste solo poche decine di varietà, coltivate in vari luoghi ed indicate semplicemente come “cotone giapponese“.

Inizialmente il cotone era chiamato 綿 wata, “filo” come ad esempio in “seta” 真綿 (letteralmente filo di seta), poi classificato come Kiwata 木綿(filo d’albero) per la sua natura vegetale, poi solo wata 綿. Alla fine il kanji wata 綿 divenne l’utilizzo comune per significare “cotone” 木綿(もめん – si legge momen).

Si dice che il cotone sia stato introdotto nel periodo Heian, ma a quel tempo non aveva ancora preso piede il suo utilizzo e si estinse. Successivamente si diffuse durante il periodo degli Stati Combattenti e durante il periodo Edo si espanse rapidamente in tutto il paese. Nel periodo Meiji, con il sostegno delle politiche governative, il volume delle esportazioni di tessuti di cotone raggiunse il suo picco nel mondo, e la coltivazione e la produzione raggiunsero il loro apice. 

Campo di cotone

Il giappone riuscì ad essere autosufficiente nella produzione del cotone fino al periodo Meiji, ma oggi la produzione nazionale per il fabbisogno interno è inferiore all’1%. La maggior parte del cotone che si trova in Giappone viene importato.

Il cotone prodotto a livello nazionale si chiama “Wamen” 和綿 (cotone giapponese), con la caratteristica di avere fibre corte, spesse e resistenti e abbia uno spessore ed un’elasticità unici. Fino al periodo Sengoku, l’abbigliamento giapponese era realizzato principalmente in canapa (per il popolo) e seta (per dignitari e persone abbienti), mentre il cotone si diffuse solo nel periodo Edo per offrire un’alternativa alla ruvida canapa.

La diffusione del cotone è strettamente legata anche alla tintura con l’indaco. Il cotone giapponese diventa più morbido più lo si lava e ha eccellenti proprietà di assorbimento dell’umidità e ritenzione del calore. L’indaco (una tintura tradizionale giapponese di origine vegetale dalla storia affascinante) ha un effetto repellente per gli insetti e rende la stoffa ancora più resistente, più durevole donando un colore intenso e bellissimo ai vestiti. Il cotone e l’indaco sono un abbinamento perfetto!

Aizome, colorare con l’indaco

Le parole che riguardano la raccolta e la lavorazione del cotone sono tutte parole relative alla stagione autunnale intorno a ottobre, quando si avvicina la stagione del raccolto, ad esempio quando si parla della raccolta di quest’anno (Cotone nuovo).

Il kanji wata “cotone” viene utilizzato nello stato della pianta fino alla raccolta, mentre il kanji 綿 – sempre letto wata “cotone” – viene utilizzato dopo che diventa fibra.

Appuntamento al 28 agosto!

Sbocciano i fiori di cotone ultima modifica: 2023-08-23T07:15:00+02:00 da Chiara-san
72 stagioni giapponesi

In questa stagione

Chiara-san
Chiara-sanhttp://www.foodandcrafts.it
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

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