Verso la fine di agosto, l’estate comincia a smorzare e a rendere, almeno le notti, più piacevoli con temperature più miti. E’ uno dei primi segnali che l’autunno si è già fatto strada timidamente e la stagione sta per cambiare con segnali più visibili.
28 Agosto – 1 Settembre
天地始粛 – Tenchi hajimete samushi : Cielo e terra cominciano a raffreddarsi
In questo periodo in Giappone, nelle regioni settentrionali e in montagna, le stagioni cominciano a cambiare rapidamente, e anche in pianura si avvertono i segni dell’autunno che si avvicina gradualmente. La situazione rende una strana sensazione di trovarsi a metà strada tra l’estate e l’autunno.
Il caldo ha superato il picco estivo e la temperatura diventa gradualmente più confortevole. Il clima estivo comunque continua ad essere presente durante il giorno, ma ogni tanto soffia una brezza fresca, i cereali iniziano a maturare e sembra che l’autunno stia finalmente arrivando.
Al mattino, al posto delle cicale, si ricomincia a sentire il cinguettio sommesso e gentile degli uccelli. Sul fronte meteorologico appare un fronte di pioggia decisamente più fresco, che porta l’autunno nell’arcipelago giapponese con venti freddi che soffiano da nord.
I kanji che compongono questa microstagione sono 天地 (tenchi – cielo e terra), 始 (hajimete – iniziare) e 粛 (shuku – calmarsi).
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In questo periodo iniziano a vedersi i susuki 薄 nei campi, da noi detta “erba della pampa”, uno dei simboli autunnali più riconoscibili e riconducibili alla festa del raccolto (del riso). il colore delle sue “piume” assume brillanti sfumature di argento e oro intorno a settembre e ottobre ed una delle attività alternative al momijigari è quella di andare a cercare campi di erba susuki per ammirarne lo spettacolo. E’ uno dei simboli di Otsukimi e dell’autunno, ne parleremo più avanti.
La saporita uva giapponese
La stagione dell’uva va da agosto a ottobre. In Giappone vengono coltivate dozzine di varietà, tra cui le popolari Kyoho e Delaware, nonché Koshu, Muscat e Pione. La dolcezza dell’uva è un gusto che disseta in modo particolarmente piacevole, quindi è perfetta per chi si sente stanco nella calura di fine estate. Chi assaggia l’uva in giappone si meraviglia sempre della sua dolcezza e del modo di servirla: un paio di chicchi a fine pasto, come dessert.
Sembra strano a noi, abituati a porzioni ben maggiori, ma l’uva che si mangia in giappone è molto dolce e i chicchi sono relativamente piu’ grandi, tipo come una noce, quindi la quantità è più che adeguata.
Inoltre nella cucina giapponese, la parte zuccherina che compone il pasto non è mai affidata esclusivamente al dessert (che infatti non è previsto) ma lo zucchero viene assunto sotto forma di condimento presente sia nei contorni che nei piatti principali, rendendo inutile e anche dannoso consumare un dolce a fine pasto. Uno o due chicchi di questa prelibatezza servono a pulire la bocca lasciando un piacevole gusto.
Le uve Kyoho (巨峰 葡萄 Kyohō budō, letteralmente “uve giganti di montagna”) sono viola-nerastre, o quasi nere, con semi grandi. Gli acini sono particolarmente grandi e perfettamente tondi. La buccia tradizionalmente non è inghiottita, la polpa è succosa, molto dolce e con una lieve acidità. Per noi può sembrare come un’uva fragola molto saporita, dal chicco grande.
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L’altra uva popolarissima in Giappone è la varietà Muscat.
Quest’uva da tavola senza semi con una buccia verde chiaro che non necessita di essere sbucciata prima del consumo (i consumatori giapponesi generalmente rimuovono la buccia perché è più spessa nelle uve coltivate in loco) è caratterizzata dalla sua polpa succosa, dolce, spessa e dall’aroma rinfrescante unico ed è conosciuta come la “regina del moscato”. Le uve moscato generalmente hanno un diametro medio compreso tra 1 e 4 centimetri, a volte più grande, a seconda della varietà, e hanno un aspetto da rotondo a ovale. Anche gli acini hanno una forma da ovale a oblunga e crescono in grappoli densi, fitti e di media grandezza. La buccia dell’acino è tesa, liscia e lucida, di colore che varia dal verde brillante, al rosa, al rosso, diverso per ogni varietà.
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Queste due varietà di uva sono le più richieste ed essendo molto popolari si trovano anche come “gusto” aromaritizzante di moltissimi snack, caramelle e dessert giapponesi, sia industriali (come kitkat, wafers, etc) che artigianali, ad esempio come ingrediente principale dei parfait (dessert a base di frutta, gelato e panna).
Appuntamento al 2 settembre!