Stai organizzando il tuo primo viaggio in Giappone? O forse vuoi tornare a vedere la capitale d’oriente ma hai già fatto le tue escursioni al Meiji Jingu o dei 7 santuari segreti a Tokyo? Eccoti la guida sui 8 nuovi posti da visitare a Tokyo per il 2025!
1. L’area Fantasy Springs di Tokyo DisneySea
Tokyo è l’unica città al mondo ad avere due Disneyland, ossia Disneyland Tokyo e Tokyo DisneySea.
Solitamente il primo viene indicato come posto per i più giovani mentre DisneySea, un parco tematico a tema marino, è più indicato per i più grandicelli.

Nel 2025 DisneySea – che come sappiamo è uno dei posti preferiti per trascorrere natale o capodanno a Tokyo – ha introdotto una nuova area tematica, Fantasy Springs. La nuova area tematica è descritta come una sorgente magica che ti porta nel mondo Disney, e comprende tre sezioni che ricreano tre delle più famose ambientazioni, Peter Pan, Rapunzel e Frozen.
L’area comprende un hotel, il Tokyo DisneySea Fantasy Springs Hotel, un negozio al dettaglio, e tre padiglioni con tre distinti ristoranti tematici:
- Frozen Kingdom dedicato alle avventure del primo film di Frozen
- Rapunzel’s Forest, attrazione in cui si svolgono alcuni dei principali avvenimenti del film Rapunzel
- Peter Pan’s Never Land, dedicato all’isola che non c’è, storica ambientazione in cui avvengono le vicende di Peter Pan
2. Harajuku Quest

Copyright: OMA
Harajuku è uno dei più leggendari quartieri di Tokyo e luogo di culto di ogni viaggio.
Il vibrante luogo della tentacolare megalopoli nipponica è stato per decenni il luogo dove nascevano le mode e fino a 15 anni fa Harajuku era il luogo di culto della babelia di subculture giapponesi e di fashion style come la kawaii, la kei o le lolita.
Oggi purtroppo Takeshita Dori et similia sono prese d’assalto da orde di turisti. Ma c’è un nuovo luogo che potresti visitare a cavallo tra Harajuku e Omotesandō (表参道), la leggendaria via dello shopping conosciuta anche come gli Champs Elysees del Giappone. Progettato dallo studio OMA New York, Harajuku Quest è il nuovo centro commerciale del quartiere.
Progettato con uno stile moderno che tiene conto dell’estetica e della sostenibilità, il centro commerciale sarà di circa 8000 m² distribuiti su otto piani con facilities di ogni tipo, da negozi, ai ristoranti fino ai caffè.
Inoltre, il centro commerciale offrirà uno splendido rooftop da cui ammirare i meravigliosi dintorni, ossia Shibuya e le meravigliose attrazioni nei dintorni di Harajuku come il Meiji Jingu e le meravigliose opere circostanti che caratterizzano il quartiere dei giovanissimi di Tokyo.
3. SONY Park Ginza
SONY Park è stato uno dei luoghi di culto dell’altra leggendaria via dello shopping di Ginza, il distretto del lusso tra Chuo e Minato-ku.
Il primo SONY Park fu inaugurato nel 1966 è stato uno degli storici componenti della skyline dell’epoca, che ospitavano design avveniristici che hanno caratterizzato il look retrofuturistico della città.

Copyright: SONY
Da Marzo 2017 l’edificio è stato smantellato per ragioni di sicurezza, non a causa della qualità costruttiva ma per via delle tante scosse di terremoto a cui sono soggetti i palazzi nipponici.
Nel 2018 la svolta: mentre i progettisti erano alle prese con il progetto di ristrutturazione del nuovo SONY Park, questo è diventato uno spazio all’aria aperta con una sola grande superficie di circa 700 metri pianeggianti con quattro piani interrati con funzione di parcheggio. Questa installazione era in forte contrasto con alcuni dei “biru” più eccentrici del quartiere.
Oggi siamo agli albori di una terza fase di questa opera architettonica, che ritornerà ad essere uno dei palazzi della dori principale di Ginza. Il “parco urbano” di Sony sarà il luogo preposto per eventi artistici e culturali e ospiterà alcuni ristoranti al terzo piano sottoterra.
Tra le proposte della struttura Nibun No Ichi (ニブンノイチ, lett. “metà di uno”), disponibile già a questo indirizzo, fusion restaurant in stile casual con due anime che si intrecciano: quella della cucina internazionale e lo yoshoku (洋食), lo stile culinario che ha dato gli albori alla pasta napolitan e all’omurice.
Come ci suggerisce il nome del ristorante, ogni porzione servita al Nibun No Ichi è una mezza porzione, concept pensato per permettere di provare più piatti in un unico servizio.
4. SEIBU Ikebukuro

Ikebukuro è un grande crocevia della Tokyo Nord, un posto che tanti amano e altrettanti odiano. Un po’ Shibuya, un po’ Shinjuku, un po’ Akihabara, è un quartiere abbastanza sottovalutato e che offre diverse attrazioni da visitare.
Il quartiere più importante di Toshima-ku è sempre stato considerato la patria di due grandi depachika, i centri commerciali giapponesi. Sunshine City, famoso per ospitare uno dei due Pokémon Center di Tokyo insieme a quello presente allo Shibuya PARCO e SEIBU.

Questo grande magazzino prende il nome dall’omonima holding, un colosso multinazionale made in Japan che ha fatturato circa 130 miliardi di yen all’anno fiscale 2024. Ed è stato un grande simbolo della Toshima-ku che conta per via dei grandissimi brand che ospitavano i grandi magazzini della Tokyo nord.
I 10 piani di questo superstore sono riorganizzati in diverse aree: l’area Luxury (piano 1, 2 e 4) ospiterà oltre 60 dei brand di alta moda più importanti al mondo. Al terzo piano lo spazio Cosmetics avrà 180+ brand tra cui scegliere.
Gli altri piani ospiteranno una galleria di alta moda, un salone di gioielleria luxury mentre i due piani sotto terra avranno una food court e supermercati di vario genere.
Piccola nota dell’autore: proprio quest’anno sono riuscito a intrufolarmi sul Rooftop Garden della struttura passando attraverso Loft, ancora aperto al 12esimo e 13esimo piano del palazzo in rifacimento. Una delle cose che amo di più di Tokyo sono i punti panoramici e questo è uno dei più belli in assoluto, se non fosse che era in stato di rifacimento e abbandonato a se stesso fino alla nuova apertura.
5. Takanawa Gateway City
Shibaura, Shirodane e Takanawa sono zone della città molto spesso ignorate dai turisti ma sono un punto di riferimento della Tokyo sud. Posti frequentati da chi vive Minato-ku ma che invece si tende a sottovalutarla.
Durante il periodo Edo, queste zone erano considerate i cancelli della città dello shogun.
Ed è proprio questo il concept iniziale che ha dato vita all’idea di Takanawa Gateway City, che nasce da uno spazio in disuso di JR EAST e si trasforma in un’area d’accesso per tutti i visitatori che provengono da Shinagawa – altro snodo urbano fondamentale per via di collegamenti con trasporto su ferro e aeroporto di Haneda – e da Sengakuji, altra stazione fondamentale del trasporto interno dell’area metropolitana.
(ndMarco: sono passato a Takanawa con un’amica proprio questo inverno per dare un’occhiata allo splendido santuario di Takanawa, piccola perla che per qualche ragione è situato su di una scalinata. E in lontananza si vedeva questa costruzione gigante in rifacimento. Chi lo avrebbe detto che mi sarei trovato qualche mese dopo a scrivere questo articolo!)
Questo nuovo megaprogetto è in corso di realizzazione e occuperà un’area di circa 850.000m2, 7 volte Atrani, il comune più piccolo d’Italia.

Il concept della struttura parte da tre temi fondamentali: quello della mobilità per turisti e locals, della realizzazione di una società a zero emissioni – tema peraltro che abbiamo già rivisto come uno dei principali argomenti di Expo 2025 – e della salute.
All’interno della struttura troviamo un residence creato in collaborazione con la catena JW Marriott, una stazione della linea Yamanote (l’ultima in ordine temporale, dopo ben 49 anni dall’ultima introduzione nella leggendaria loop line della metropoli d’oriente) un parco, scuole internazionali e tante amenities come ristoranti, caffè e palestre.
Il 28°e 29° piano ospiteranno un rooftop garden spettacolare e un negozio Nicolai Bergmann in cui acquistare composizioni di fiori e piante.
6. Toyota Arena Tokyo

Copyright: Toyota Global
Chiunque sia passato per il luogo in cui sono ambientate le peripezie dei mostri digitali della Toei Animation negli anni passati ha visitato Megaweb, un meraviglioso padiglione semiaperto sponsorizzato da Toyota.
Questo ambiente era anticamera al vecchio TeamLab Borderless. Il padiglione aveva numerose attrazioni relative al futuro dell’auto e della mobilità in generale, tra cui un prototipo d la Toyota Mirai.
Poi, la chiusura. Complice anche la pandemia, non solo di Megaweb, ma di tante altre attrazioni turistiche che erano di casa nella fortezza eretta dall’uomo a difesa della città di Tokyo.
Ma Toyota sta per dare nome a quello che diverrà uno degli stadi più importanti del Giappone, con un terreno che sarà di 30.000 m2, e 10.000 posti a sedere.
La Toyota Arena Tokyo aprirà durante l’autunno del 2025.
7. Museo di Kochikame
La stazione di Katsushika è famosa per lo snodo d’accesso a Shibamata, uno dei quartieri meno famosi di Tokyo e setting di Tora-san.
Ma qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane.
Kochira Katsushika-ku Kameari koen-mae hatsujo (こちら葛飾区亀有公園前派出所), abbreviato in Kochikame, è un illustre manga andato avanti per 40 anni, dal 1976 al 2016, da Osamu Akimoto. Il manga ha avuto anche un adattamento anime lungo quasi 400 puntate e in cui le vicende raccontano la storia Ryo-san, ufficiale del Koban proprio della stazione di Katsushika.
Questo manga non è popolarissimo al pubblico nostrano ma più al pubblico di casa.
Da marzo 2025 ha aperto le porte un museo esperienziale dedicato al koban, e se non sai cos’è un koban potresti leggere le nostre mappe per turisti in Giappone e rendertene conto da te.
La stazione di polizia è l’ambientazione iconica e fulcro narrativo dove si intrecciano le vicende più cruciali della trama.
Nei piani superiori del museo si ripercorrono alcuni dei classici episodi della serie attraverso una serie di display.
Insomma, con questa piccola chicca potresti pensare di visitare Shibamata per scoprire un angolo di Tokyo ancora retrò e non legato al turismo e goderti un pezzo di media amato dal pubblico di casa.
8. Caption by Hyatt

Copyright: Hyatt
Chiudiamo la nostra lista con due new entry di un certo tipo.
Chi ha familiarità col Giappone conosce tutti i cliché: formiche operaie con pochi giorni liberi all’anno e con una work culture collettivista. Cosa c’entrano tutti questi concetti con un albergo e con Tokyo?
Semplice, c’entrano perché i grandi hotel e le strutture di housing alternativo sono concepite per attirare sia i turisti stranieri che quelli interni.
Avendo quest’ultimi pochi giorni a disposizione per le vacanze, i giapponesi trascorrono per le isole dell’arcipelago o vivendo esperienze di housing diverse.
Caption by Hyatt è un hotel di una rinomata catena d’alberghi collegata da un filo rosso e da Sofia Coppola. Nel Park Hyatt di Shinjuku si svolgono le vicende di Lost in Translation, un capolavoro del cinema rosa con Bill Murray e Scarlett Johansson.
Quindi non un nome a caso dell’hospitality dell’asia pacifica ancor che della capitale d’oriente.
E sulle ali di una ventata di rinnovamento, il gruppo ha creato Caption, una linea di hotel dal design contemporaneo e che strizza l’occhio all’industrial design.
Il taglio improntato alla generazione Z e ai millennials, una fortissima attenzione al social dining e l’ambiente pet friendly ci danno un’idea di chi sono i target di questa linea di hotel.
Oggi ci sono 5 hotel, di cui due negli Stati Uniti, uno a Shanghai e due sono in Giappone, di cui l’ultimo a Tokyo.
9. 1hotels Tokyo

Copyright: 1hotels
Chiudiamo la nostra lista con un grand hotel in una gran bella zona, quella di Akasaka. Zona non turistica ma in cui si respira un’aria di “Giappone vero” in cui la tradizione e l’innovazione si fondono e in cui si lavora, tanto. Akasaka è il cuore della politica nazionale nipponica, essendo anche un’area vicina a Nagata-cho, il palazzo della dieta giapponese.
E nel cuore nasce 1hotels Tokyo, un concept hotel che vuole trasmettere nella sua esperienza tutto il fascino di Tokyo: pulsante e verde. E tutti i dettagli dell’hotel sembrano fare da tributo allo spirito resiliente della più grande megalopoli al mondo.
Infatti le installazioni green dell’hotel vogliono essere un richiamo al giardino tradizionale giapponese e allo spirito della semplicità funzionale tipico del wabi-sabi. Che per un lato è zen, un po’ no proprio come diceva il sempiterno Fosco Maraini nelle sue Ore Giapponesi.
L’ambiente ha anche un occhio alla sostenibilità e ha ottenuto il rank S da CASBEE per ecosostenibilità del progetto. Proprio come faremmo noi in una quest del nostro JRPG preferito.
I materiali che sono stati utilizzati per la costruzione sono riciclati, così come i tessuti utilizzati per il design.
Per tutti i curiosi che non vogliono pernottare, la struttura mette a disposizione ristoranti e cocktail bar per ammirare questa commistione armonica tra attenzione all’impatto energetico e lusso.