Quanto in là vi spingereste per ammirare i fiori di ciliegio giapponesi? Scoprite l’idea di questo architetto per godersi a pieno il periodo dello hanami.
L’architetto giapponese Terunobu Fujimori è conosciuto per le sue creazioni eccentriche e fuori dagli schemi. Non famoso all’estero come altri suoi compatrioti, Fujimori fa parte di quel gruppo di architetti il cui stile è unicamente e tradizionalmente giapponese. Fujimori infatti tende al rifiuto delle tendenze moderne e utilizza materiali naturali nei suoi progetti. È conosciuto soprattutto per le sue case da tè circondate da alberi di ciliegio e per usare una tecnica particolare.
Takasugi-an la casa da tè che sta troppo in alto
Forse la più conosciuta tra le case da tè di Fujimori è la Takasugi-an. Takasugi-an significa ‘casa da tè che sta troppo in alto’. Situata a Nagano, questa casa da tè se ne sta appollaiata su due castagni, tagliati da una montagna vicina e trasportati lì a far da supporto. La casa, realizzata per l’uso privato di Fujimori, è accessibile solo salendo delle scale a pioli. Alla fine della prima scala ci si toglie le scarpe per arrampicarsi sulla seconda e entrare nella casa: un piccolo spazio grande circa tre metri quadri, con i pavimenti fatti di stuoie di bambù e le pareti semplicemente intonacate.
Kiyoharu Art Village
Un’altra casa da tè molto famosa si trova al Kiyoharu Art Village a Hokuto City, prefettura di Yamanashi, a un paio d’ore di treno da Shinjuku. Il Kiyoharu Art Village raccoglie opere di vari artisti e architetti. Fu fondato dal mercante d’arte Yoshii Chozo, che costruì lo Shirakaba Art Museum, la realizzazione del sogno di un folto gruppo di intellettuali e amanti dell’arte giapponesi, la Shirakaba-ha (Società della betulla bianca). La Shirakaba-ha fu una società di aristocratici e benestanti nata nei primi decenni del Ventesimo secolo; il pensiero fondante del gruppo era che migliorando l’individuo attraverso l’educazione, si sarebbe potuta creare una società più equa. I membri enfatizzavano l’importanza delle emozioni e dell’intuizione, in particolare in rapporto con la natura. L’obiettivo della Shirakaba-ha era estrarre e esprimere le qualità estetiche della vita. In questo contesto, il pensiero di Fujimori e delle sue case da tè si inserisce perfettamente.
Aperto nel 1983, il Kiyoharu Art Village è un museo inserito nella natura: l’ideale per una passeggiata rilassante tra quadri e fiori di ciliegio della varietà Yoshino, con il monte Kaikomagatake e la catena montuosa Yatsugatake all’orizzonte.
La casa da tè Tetsu
La casa da tè Tetsu, creata da Fujimori, segue le stesse regole della Takasugi-an. La casa da tè, sostenuta da un tronco di cipresso giapponese di ottant’anni, è a circa quattro metri da terra ed accessibile solo tramite scale a pioli. Molti artisti contemporanei hanno contribuito alla costruzione, lavorando sull’intonaco e sul tetto di ferro; inoltre, la struttura in sé è antisismica. L’interno è meno di sei metri quadri e minimalista, ma le finestre grandi invitano i visitatori ad ammirare il panorama. L’idea di Fujimori è infatti avere un posto tranquillo dove poter ammirare dall’alto i colori dei fiori di ciliegio in primavera e assaporarne il profumo. Ovviamente con una tazza di buon tè.
Yakisugi, il legno carbonizzato
Le case da tè giapponesi di Fujimori hanno attirato l’attenzione di nomi prestigiosi, come il V&A Museum a Londra, per il quale ha realizzato Beetle’s House con il suo personale tocco del rivestimento di cedro carbonizzato (yakisugi). Lo yakisugi è un metodo per carbonizzare il legno che lo protegge dagli agenti atmosferici. Di solito viene usato il cedro giapponese, su cui si crea una patina resistente contro insetti, decomposizione e fuoco. Fujimori lega insieme tre tavole di legno per creare una specie di camino e accende il fuoco all’interno. Dopo circa dieci minuti il fuoco si estende a tutta la superficie delle tavole e viene spento. La parte carbonizzata può essere spessa anche un centimetro per tavole spesse due. Nelle sue creazioni, Fujimori è riuscito a usare tavole lunghe fino a otto metri.
Mentre molti suoi colleghi più famosi al di fuori del Giappone si focalizzano sulla semplicità e sui nuovi materiali, Fujimori si concentra su eccentricità e tradizione, oltre che sulle caratteristiche specifiche di materiali naturali come legno, fango, pietre e piante. Ciò nonostante, le sue opere non sembrano semplicemente strambe, ma si creano attorno un’aura da fiaba: perché, in fondo, da bambini tutti abbiamo sognato una casa sull’albero.