Nella seconda stagione di Risshun dal 9 al 13 febbraio, la Natura comincia a risvegliarsi e i primi sono alcuni uccellini che cinguettano in montagna, tra i cespugli.
9 – 13 Febbraio
黄鶯睍睆 Kōō kenkan su: Gli usignoli dei cespugli cominciano a cantare
Questo periodo vede i primi cinguettii di alcuni uccellini che sono tra i primi ad annunciare il ritorno della Primavera. Gli usignoli dei cespugli, una specie indigena giapponese, non sono affatto degli usignoli come può sviare il nome, ma sono più assimilabili a dei passerotti. Sono comunemente associati all’arrivo della primavera poichè sono i primi a cinguettare il canto di richiamo per l’accoppiamento, ed il loro canto si può ascoltare in tutto il Giappone.
È uno dei motivi preferiti della poesia giapponese, sono richiamati in molte poesie tradizionali come nel Man’yōshū o nel Kokin Wakashū, negli haiku che si riferiscono alla primavera, e nelle poesie sono quasi sempre associati ai fiori di pruno (Ume) che fioriscono tra poco. L’usignolo dei cespugli appare anche come soggetto nelle carte hanafuda, associato ai fiori di ume.
La bellezza del canto di questi uccellini gli ha valso il nome di usignoli giapponesi ma in giappone sono comunemente conosciuti con il nome di Uguisu 鶯. La stazione della Yamanote a Tokyo che si chiama Uguisudani (鶯谷駅), deve il nome al fatto di trovarsi in una valle che all’epoca Edo era famosa per essere abitata da moltissimi usignoli giapponesi.
L’Agenzia meteorologica giapponese osserva il giorno in cui si sente cantare per la prima volta gli uguisu e vengono date previsioni con il nome di “ウグイスの初鳴日” (Uguisu no shomeibi), insieme alle previsioni di fioritura di ume e fiori di ciliegio.
Curiosità sugli Uguisu
Come curiosità, vengono chiamate uguisu-jō le annunciatrici femminili alle partite di baseball giapponese oppure le hostess pubblicitarie che richiamano i clienti coi microfoni fuori dai negozi, impiegate per la loro bella voce gorgheggiante.
Un altro riferimento agli usignoli e al loro canto si trova ad esempio nei pavimenti di tipo uguisubari, costruiti appositamente con delle assi che cigolano al più leggero passaggio, per avvisare gli abitanti di eventuali intrusi. Si trovano in diversi edifici antichi in tutto il Giappone, tra cui il più famoso e visitato dai turisti è il castello Nijō a Kyoto.
Gli escrementi di questi uccellini venivano usati in giappone come detergente per il pesante trucco bianco di geisha ed attori di Kabuki, oppure per pulire le macchie dai kimono poichè contengono un enzima apposito. Chiamati 鶯の糞 (feci di usignolo), sono stati impiegati per prodotti di bellezza e cosmetici.
Le piume gialle che non ci sono
In 黄鶯睍睆 Kōō kenkan su permane un kanji che fa riferimento alla livrea gialla di questi uccellini, che però gialli non sono. Questo deriva dall’origine cinese della suddivisione in stagioni: gli uccellini a cui fa riferimento in Cina la tradizione del primo canto di promavera sono le Parule Gialle e hanno le piume di questo colore. Nella tradizione giapponese delle 72 stagioni è rimasto il riferimento ma associato agli uguisu, entrambe le specie sono definiti “uccelli canterini”.
Appuntamento al 14 febbraio!