Il Nikujaga (肉じゃが) letteralmente “carne e patate” è uno dei cibi che tutti i giapponesi associano alla casa e alla mamma. A grandi linee il nikujaga è l’equivalente del nostro spezzatino, è composto da sottili fette di manzo, patate, cipolle e fagiolini stufati in salsa di soia e zucchero. Come per ogni piatto casalingo che si rispetti ogni famiglia ha la sua ricetta, c’è chi aggiunge le carote, chi gli spaghettini di konnyaku, chi lo preferisce più salato o più dolce e chi ama cucinarlo con la carne macinata invece che a fette oppure chi utilizza il maiale al posto del manzo. Una cosa è certa, è uno dei piatti che immediatamente scatenano la nostalgia di casa nella maggior parte dei giapponesi.
L’utilizzo delle patate tra gli ingredienti principali di questo piatto lascia intuire la sua origine non giapponese. Ci sono ancora delle rivalità tra le città giapponesi che rivendicano i natali del nikujaga ma quello che è certo è che fu la Marina Imperiale giapponese a cucinarlo per la prima volta su ordine dell’ammiraglio Togo alla fine del 1800. L’ammiraglio aveva studiato per alcuni anni in Inghilterra e ordinò che fosse servito agli equipaggi delle sue navi uno stufato di manzo simile a quello classico inglese che mangiavano i marinai della Royal Navy britannica. Da allora il nikujaga non ha mai lasciato il cuore (e la pancia) dei giapponesi.
Vuoi provare a cucinarlo? Ecco la ricetta del Nikujaga!
Ricetta per gentile concessione di Food&Crafts
INGREDIENTI
Per 4 persone:
- 400 gr. di fettine di manzo tagliate sottili (tipo carpaccio)
- 1 cipolla media bionda
- 2 carote medie
- 4 patate medie
- una manciata fagiolini o taccole
- 3 cucchiai salsa di soia
- 3 cucchiai mirin
- 3 cucchiai di sake da cucina
- 3 cucchiai rasi di zucchero di canna fine
- 3 cucchiai olio evo
- acqua q.b.
PREPARAZIONE
Tagliare le cipolle a fettine non troppo sottili, nel frattempo scaldare l’olio in una pentola antiaderente alta, far rosolare carne e cipolle.
Sbucciare e tagliare le patate a pezzi da 2-3 cm di lato e le carote a meta’ e poi a rondelle (metodo facile, oppure a Ran-giri : taglio irregolare di pezzi dello stesso volume).
Quando la carne e’ ben rosolata (un paio di minuti) aggiungere il mirin e il sake per sfumare, le verdure, la salsa di soia e lo zucchero di canna mescolando bene e coprendo col coperchio per un paio di minuti a fiamma alta. Aggiungere un paio di bicchieri d’acqua bollente e incoperchiare di nuovo mescolando di tanto in tanto a fiamma bassa per una ventina di minuti o fino a che le verdure non sono morbide. I fagiolini vanno aggiunti per ultimi, quando mancano circa 8-10 minuti.
La cottura deve risultare in uno stufato leggermente brodoso.
Buongiorno. Molti interessanti le note culturali associate alla ricetta. Grazie! Non mi tornano invece gli ingredienti. Si indica sia il mirin sia il sake da cucina, però poi nel procedimento si menziona solo il mirin. Dove si usa il sake? Grazie!!!
Buonasera Stefania, scusa il ritardo nella risposta.
Hai ragione, rileggendo ho dimenticato di indicare di aggiungere il sake quando si rosola la carne insieme a mirin e agli altri ingredienti, lo aggiungo subito!
Hai provato la ricetta? Ti è piaciuta?