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Olimpiadi Tokyo 2020Anti doping: le iniziative per le olimpiadi

Anti doping: le iniziative per le olimpiadi

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Il doping è un problema grave nello sport. Non solo va contro i valori dello sport, la sportività ed il lavoro di squadra, ma mina alle basi la credibilità, la pubblica rispettabilità e l’integrità dello sport. E’ di ieri la notizia che la Russia verrà esclusa dalle olimpiadi e dai prossimi avvenimenti sportivi internazionali per avere grossi problemi di doping.

Per garantire l’integrità degli atleti. il comitato organizzatore delle olimpiadi e paralimpiadi (Tokyo 2020) collabora strettamente con i vari comitati nazionali e con strutture apposite per predisporre una rete di controlli antidoping durante la manifestazione.

Tokyo 2020 non si sta focalizzando semplicemente sui controlli da eseguire durante i giochi, ma con il suo operato vuole dare al mondo uno sport più pulito.

Cos’è il doping

Il doping consiste nell’assunzione di sostanze chimiche proibite o nel sottoporsi a determinate tecniche che migliorino le performance (come l’autotrasfusione del sangue). Viene considerato doping anche possedere le sostanze proibite o le attrezzature che possono servire a determinati trattamenti. Anche cercare di evitare i controlli o provare a manipolarli è ovviamente proibito.

Ci sono moltissime sostanze e medicine proibite, per venire incontro agli atleti che avessero necessità di alcuni medicinali è disponibile il sito Globaldro

Test antidoping

I test antidoping seguono uno standard. Le tempistiche sono essenzialmente 2:

  • durante la competizione, ovvero da 12 ore prima della prestazione sino alla fine della prestazione
  • fuori competizione, ovvero in un momento qualsiasi anche a distanza dall’evento

Possono essere richiesti esami del sangue, delle urine o entrambi. Nel caso di esami delle urine è l’atleta stesso a preparare il campione, ma per evitare sostituzioni lo deve fare alla presenza di un rappresentante del comitato del suo stesso sesso.

I test sono eseguiti a campione e per ogni prelievo sono coinvolte diverse persone: uno chaperon che si occupa di avvisare l’atleta e tenere i contatti, un DCO (doping control officer) e un BCO (Blood Collection Officer). I DCO e BCO sono dei medici che hanno eseguito un apposito training. Gli chaperon sono dei semplici volontari.

Sia i DCO che i BCO possono essere giapponesi piuttosto che di altre nazionalità. Durante i giochi lavoreranno in collaborazione anche con i team medici delle singole nazioni. Il comitato si occupa solo di raccogliere i campioni, mentre un agenzia scelta dal WADA (World AntiDoping Agency) eseguirà i le analisi vere e proprie.

In caso di sospetti l’ITA (International Testing Agency) o il comitato paralimpico possono sottoporre il caso alla corte di arbitrazione sportiva (CAS).

Attività di promozione per uno sport pulito e leale

Il JADA (Japan AntiDoping Agency) non si limita a eseguire i test. Per promuovere una società migliore attraverso lo sport ha realizzato dei memorandum insieme ad altre organizzazioni. Ha inoltre promosso diverse attività educative durante vari tornei internazionali. Ha inoltre prodotto moltissimo materiale, indirizzato principalmente a scuole e associazioni sportive giovanili, accessibile gratuitamente attraverso il sito PlayTrue2020 che invitano i ragazzi a sostenere i principi di uno sport sano e leale attraverso la responsabilizzazione e la conoscenza.

antidoping allle olimpiadi come funziona
Anti doping: le iniziative per le olimpiadi ultima modifica: 2019-12-10T08:21:00+01:00 da nicola
nicola
nicolahttp://www.peresempio.it
Ama la fotografia, il buon cibo e viaggiare quando puo'. Ha conseguito la certificazione "Wset level 1 award in sake". Molto impropriamente il primo livello del sake somellier (su due).

2 Commenti

  1. Questo ce lo diranno i test che si fanno *sempre* prima e dopo le gare. E’ una piaga quella del doping che non dovrebbe davvero esistere, questi giorni sto guardando le gare in TV e le emozioni che passano sulle facce degli atleti, rabbia per un decimo sfumato, speranza di entrare sul podio, felicità contagiosa per le vittorie, sono talmente genuine che proprio non riesco ad accostarle al doping. Sarò ingenua, bho.

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