Tokyo Soup di Ryu Murakami è un opera strana in una categoria indefinibile. Il titolo originale è “In the miso soup” (イン ザ・ミソスープ, In za Misosūpu) e dopo averlo letto ha davvero un senso.
L’ambientazione è la Tokyo del 1996 non molto tempo dopo l’esplosione della Bubble (バブル景気 baburu keiki), la bolla speculativa. I personaggi principali sono Kenji un ragazzo di vent’anni che ha lasciato la scuola preparatoria universitaria. Per vivere fa la guida turistica (illegale) e porta i turisti gaijin in tour a luci rosse quindi principalmente a Kabuki-cho. L’altro personaggio è Frank un americano che insospettisce subito Kenji in quanto la sua stranezza supera quella a cui era già abituato.
Il libro racconta le due notti e poco più che i due passano insieme in un crescendo di efferatezza prima suggerita e poi raccontata. Paradossalmente il sangue passa in secondo piano: pur dando un tono cupo al racconto sangue e violenza servono principalmente a delineare meglio la profonda solitudine in cui è sprofondata la società che, muta e sorda alle richiste di aiuto, ha elevato i consumi a unico metro del successo.
Trovo che per descrivere il libro sia d’obbligo citare la quarta di copertina: “Tokyo soup è emozionante come un thriller, ipnotico come l’osservazione di un pezzo di realtà mostruosamente affascinante, maestoso come l’orazione funebre per un mondo senz’anima”. In più è pulp, molto pulp.
Ryū Murakami(村上龍Murakami Ryū) è nato nel 1952 a Sasebo (Nagasaki). Negli anni è stato scrittore, saggista, sceneggiatore e regista. Il suo vero nome è Murakami Ryūnosuke e non è imparentato nè con lo scrittore Haruky Murakami nè con l’artista Takashi Murakami (per fare confuzione mondadori aveva scelto proprio un opera di Takashi Murakami per la copertina della prima edizione nel 2006).
La sua prima opera nel 1976 è stata Blu quasi trasparente (限りなく透明に近いブルー Kagirinaku tōmei ni chikai burū), che tratta dell’uso delle droghe tra i giovani giapponesi. Una delle sue opere più famose è Tokyo decadence (トパーズ, Topazu) del 1988 da cui è stato tratto un film diretto da Murakami stesso.
Per i temi trattati non è un autore “facile” nè da consigliare a chi si impressiona facilmente.