OKURIMONO. Regali.
贈り物
La parte più consumistica del Natale, ma spesso anche quella più attesa.
In Giappone, però, non serve un’occasione importante, come può essere il Natale o il compleanno per fare un dono. Anche cose semplici come la visita a casa o come ringraziamento per un favore sono una scusa buona per portare un pensiero.
Ovviamente, però, come per ogni cosa, in Giappone esiste un codice di comportamento anche per scambiarsi i regali. Vediamolo insieme.
Bisogna sempre tenere a mente che i giapponesi sono un popolo umile e timido e che seguono sempre le regole dettate dalla modestia,
謙遜
Per esempio, ci si sentirà dire sempre
つまらないものですが
– è una cosa senza valore, ma… – è per te – .
Perciò, quando porgete un regalo usate sempre questa frase e soprattutto porgetelo con entrambe le mani. È importantissimo per far capire che siete sinceri nel fare il vostro pensiero.
Altra cosa SUPERimportante (ahimè, per chi come me è un disastro nel farlo) è il pacchetto. Impacchettare i regali, per i giapponesi, è una forma d’arte. È addirittura una tradizione shintoista iniziata nell’antichità per proteggere i doni nei templi. La confezione deve esaltare l’oggetto, oltre che essere bellissima in sé. È spesso fatta con il furoshiki, un quadrato di stoffa (solitamente di seta) colorato o dipinto, usato anche per il bentou.
Ecco alcuni modi di utilizzare questa tecnica per avvolgere i vostri regali questo natale!
Ah! dimenticavo…mi raccomando mai scartare il pacchetto davanti a chi ve l’ha dato (si offenderebbe) ma esaltate la bellezza della confezione!!