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Il cammino del Giappone – Recensione

Penso che il miglior momento per raccontare un libro sia subito dopo averlo letto. Qui vicino a me ho “il cammino del Giappone – Shikoku e gli 88 templi” scritto da Lugi Gatti ed edito da Mursia. L’incontro con il libro e con il suo autore è stato un po’ atipico, ci siamo incrociati durante il mercatino giapponese che abbiamo organizzato lo scorso natale a Trezzano. Quando ha saputo dell’evento Luigi ci ha scritto chiedendo di poter organizzare un banchetto in cui firmare delle copie e, visto che parla di Giappone abbiamo accettato volentieri la sua presenza, curiosi di conoscerlo e di sapere qualcosa di questo racconto del suo Giappone.

Durante quella giornata, nonostate fossimo a due metri di distanza, non abbiamo potuto parlare granchè: il piccolo evento aveva attirato molte più persone di quanto osassimo sperare, così a sera ci siamo dovuti salutare promettendoci di parlare alla prossima occasione.

Quella “prossima occasione” deve ancora esserci, visto che abitiamo a duecento chilometri di distanza, ma poco dopo la befana ho trovato sulla scrivania dell’ufficio una busta contenente il suo libro.

Ecco, citandolo, posso dire che “a nostro modo” stiamo chiaccherando del libro. Non temo di fare uno spoiler del contenuto: non è un romanzo con colpi di scena o trama ad effetto. Nelle pagine viene raccontato il suo pellegrinaggio sul percorso degli 88 templi dello Shikoku e il più grande spoiler lo si trova nel titolo. La lettura però è avvincente anche per chi, come me, non è un impallinato dei cammini mistici come quello di Santiago o la via Francigena.

Il racconto del viaggio è quieto,  quasi sussurrato. Fa però da  palcoscenico ad un secondo racconto, quello di un Giappone non ovvio, lontano dai soliti stereotipi metropolitani ricchi di neon abbaglianti.

Gli innumerevoli incontri avvenuti durante il cammino dipingono le idiosincrasie nipponiche, il rispetto maniacale delle regole, l’attenzione per gli altri, l’abitudine di godere della bellezza della natura, l’innata timidezza nipponica, ma anche la voglia di uscire dagli schemi sociali.

Leggendo non  viene solo voglia di mettersi un bel paio di scarpe comode e, zaino in spalla, incamminarsi tra i boschi di cedri e pini alla ricerca di meravigliosi templi, ma anche di cercare un matsuri o un piccolo ristorante dove fanno, magistralmente, solo un piatto.

L’incontro che ho avuto con Luigi per certi versi mi ricorda quanto racconta nel libro. Ci siamo trovati casualmente e questo incontro, come tutti quelli che facciamo, ha cambiato un pochino la mia vita, arricchendomi di nuovi punti di vista e di nuove connessioni con il mondo che mi circonda.

Il cammino del Giappone – Recensione ultima modifica: 2018-02-03T18:17:44+01:00 da nicola
nicola
nicolahttp://www.peresempio.it
Ama la fotografia, il buon cibo e viaggiare quando puo'. Ha conseguito la certificazione "Wset level 1 award in sake". Molto impropriamente il primo livello del sake somellier (su due).

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Leggetelo, per avere una visione del Giappone meno metropolitana, molto introspettiva.Il cammino del Giappone - Recensione