Il 23 luglio inizia la ventiquattresima stagione chiamata 大暑 Taisho, ovvero Grande Caldo. In questo periodo, fin dall’antichità, le persone appendono campanelle a vento sotto la grondaia per “sentire il fresco“. Sono i famosi furin, le campanelle che col loro suono cristallino, alla prima brezza si fanno sentire, e dove c’è brezza c’è un minimo sollievo dall’arsura. Inoltre in questo periodo, le finestre sono coperte con schermi per tenere fuori il sole e i vicoli e i cortili vengono spruzzati con acqua (uchimizu per rinfrescare il terreno). Si cerca in tutti i modi il refrigerio.
23–28 Luglio
桐始結花 – Kiri hajimete hana o musubu: Gli alberi di Paulownia producono i semi
L’albero di paulownia produce dei favolosi fiori viola chiaro all’inizio dell’estate che si trasformano in frutti a forma di uovo in questo periodo.
Questo frutto lungo 3 cm contiene numerosi semi dotati di acheni (ali) che vengono portati via dal vento. I fiori di paulownia sbocciano da aprile a maggio, con corolle viola pallido a forma di campana. L’albero di paulownia è alto più di 10 metri e i fiori sbocciano in cima ai rami quindi è difficile vederli da vicino, ma tutti insieme formano una nuvola viola particolarmente suggestiva.
La Paulownia è utilizzata come stemma della famiglia imperiale ed è persino riprodotta nella moneta da 500 yen.
In Giappone, ci sono diversi emblemi con motivi di paulownia. Quello della paulownia è considerato il secondo stemma nobiliare dopo il kamon del “crisantemo” (che ad esempio viene riportato sui passaporti giapponesi), ed è stato lo stemma di famiglia di personaggi storici come Ashikaga Takauji e Toyotomi Hideyoshi. È anche l’emblema del governo giapponese, ed è una pianta che ha un legame molto forte con il Giappone.
Resiste ancora una leggenda abbastanza antica in Giappone secondo cui il giorno in cui una fenice avrebbe fatto il nido in un albero di paulownia sarebbe stato segno che il mondo sarebbe migliorato, facendo salire al trono un imperatore degno.
L’origine della paulownia è sconosciuta, ma è stata portata in Giappone dalla Cina attraverso la penisola coreana. È stato utilizzato come legno di alta qualità fin dai tempi antichi ed è stato apprezzato come materiale per cassettiere, zoccoli di legno e koto (strumenti musicali). In particolare, le cassapanche in paulownia sono sinonimo di mobili di lusso.
Si dice che ai vecchi tempi, quando nasceva una ragazza, la famiglia piantava un albero di paulownia nel suo giardino e, una volta cresciuta, si faceva una cassettiera con il legno di paulownia per donarglielo come dote. Pensiamo alle antiche case giapponesi in legno e carta, ove gli incendi erano frequenti e spesso devastanti: il legno di paulownia è leggero, resistente e ignifugo, quindi anche se una cassettiera in paulonia prendeva fuoco, si brucerà solo la superficie e i kimono all’interno invece saranno risparmiati. Un mobile utile da avere in casa!
Si dice che sia anche un ottimo prodotto resistente all’acqua e, quando assorbe l’umidità, il legno si espande e sigilla i cassetti delle cassettiere, impedendo all’umidità di entrare. È stato apprezzato a lungo come un legno di alta qualità strettamente legato alla vita quotidiana, ad esempio utilizzato per gli zoccoli oppure per le scatole kiribako, utilizzate per contenere cose che si rovinerebbero con l’umidità come dolci o pennelli per calligrafia oppure per cose preziose.
Appuntamento al 29 luglio!