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Il riso matura

禾乃登

Ultima microstagione di shosho, è una stagione importantissima per l’agricoltura giapponese che sul riso storicamente basa tutta la sua ricchezza.

In effetti, il riso ha notevolmente sostenuto la vita delle persone non solo come cibo, ma anche fornendo paglia, vestiti e riparo. Per quanto riguarda l'”abbigliamento“, gli agricoltori usano la paglia per produrre sandali “waraji” e mantelli “mino” dopo il raccolto, durante la bassa stagione agricola invernale, per realizzare indumenti utili ed essenziali per la vita quotidiana.

In termini di abitazioni, la paglia viene utilizzata per realizzare “tetti di paglia“, che vengono intonacati con fango come materiali per pareti, ma pure come “shikiwara” ovvero lettiera per animali e “warabuton” ovvero i materassi in paglia.

02–07 Settembre

禾乃登 – Kokumono sunawachi minoru : Il riso matura

È una stagione piacevole questa, dove osservare le spighe di riso cambiare colore giorno dopo giorno mentre si preparano per il raccolto.

L’acqua nelle risaie è fredda, quindi quando le spighe finalmente sbocciano e cominciano a germogliare, ancora verdi, ma nelle zone in cui il riso matura presto, le spighe di riso hanno già abbassato la testa e iniziano a ingiallire. Tuttavia, la raccolta è ancora lontana. È uno spettacolo affascinante da guardare, ma è anche la stagione in cui spesso colpiscono i tifoni, quindi gli agricoltori non devono abbassare la guardia per il rischio di perdere il raccolto.

Riso maturo

Proprio per questo motivo, ci sono alcuni giorni che devono essere superati in tranquillità per poter raccogliere in sicurezza il riso e raccolti di altri cereali che maturano in autunno. Fin dai tempi antichi, le persone sono state diffidenti nei confronti del 210° giorno dall’inizio dell’anno (dal 3 o 4 febbraio, l’inizio delle stagioni giapponesi) considerandolo un “giorno sfortunato” o “un giorno tempestoso”. È da molto tempo considerato un giorno in cui soffiano forti venti o il tempo è brutto, e si dice che sia uno dei tre giorni sfortunati dell’anno, incluso Hassaku (il primo giorno di agosto nel calendario lunare). Sulla base delle tendenze passate, ciò non significa necessariamente che il tempo sarà tempestoso, ma in passato le persone sembravano usare la cautela come linea guida.  Per questo motivo, fin dall’antichità, in vari luoghi si tenevano matsuri del vento per pregare per la calma del vento e un raccolto sicuro.

Festival del riso – Kazamatsuri

Il cielo in cui l’estate e l’autunno si mescolano si chiama 行き合いの空 “Yuriai no Sora” e la stranezza di questo momento è che segna l’indescrivibile transizione tra l’estate umida e fresca e il suono crescente degli insetti in autunno. Che definizioni affascinanti quelle giapponesi!

Come dicevamo, sin dai tempi antichi, si credeva che i tifoni e i forti venti fossero opera del dio del vento. Pertanto, nei giorni 210 e 220 dall’inizio dell’anno, sembra che si tenesse una festa per scacciare il dio del vento o per calmare il vento e per pregare per un raccolto sicuro. Molte persone conoscono l'”Owara Kaze no Bon” che si tiene a Toyama, ma ci sono anche altri festival come il “Fuchin Taisai” che si tiene al Santuario Tatsuta Taisha nella prefettura di Nara e il “Festival Tosenbou” nella prefettura di Nagano.

Cerimonia della raccolta del riso in Giappone

Il più famoso dei “festival del vento” è appunto “Owara Kaze no Bon” a Etchu Yao nella prefettura di Toyama. Una preghiera per un buon raccolto per calmare il vento si fonde con la danza Bon, e uomini e donne che indossano cappelli lavorati a maglia danzano attraverso il vecchio paesaggio urbano illuminato da lanterne, accompagnati dai suoni di shamisen e kokyu, tamburi, musica e canzoni, creando una scena affascinante. È un festival che è stato amato e coltivato dalla passione delle persone che lo organizzano da oltre 300 anni, creando un’atmosfera unica ed elegante.

La raccolta del riso è ancora un po’ lontana, ma la stagione in cui si attende il nuovo riso si sta avvicinando rapidamente. 
Inoltre, un certo tipo di pesce chiamato「海の米」(umi no kome) “riso di mare” sta per raggiungere il suo picco di stagione.

Si tratta delle Sardine! Le sardine sono familiari ai giapponesi, sono una parte essenziale della dieta nipponica e si dice che le sardine consumate da agosto a ottobre siano molto grasse e deliziose. Viene chiamato appunto “riso di mare” oppure 海の牧草 (Umi no bokusō) “erba marina” perché è una fonte proteica che sostiene l’ecosistema marino, come il riso sostenta la popolazione sulla terra.

Le sardine sostengono gli ecosistemi oceanici di tutto il mondo. Non c’è da stupirsi che si chiami “riso del mare”. È delizioso non importa come lo mangi, che sia sashimi, bollito, grigliato sotto sale, marinato o namerou.

Nel Giappone preindustriale, il riso, dopo essere stato raccolto, veniva appeso agli alberi sul lato della strada con un metodo tradizionale noto come hasagi (稲架木), o letteralmente ponti di alberi di riso. Diventarono naturalmente parte del parco giochi locale ed era comune vedere i bambini correre dentro e fuori da essi. Era uno spettacolo associato al mutare delle stagioni e segnalava la fine dell’estate.

Hasagi moderno, il riso viene raccolto e appeso a strutture portanti per essere seccato

Secondo Seitaro Takada dello studio Takada Architects a Niigata Nagaoka, Hasagi era come un parco giochi quando era bambino, e quando le spighe di riso dorate fiancheggiavano entrambi i lati della strada, sembrava che la strada stesse attraversando un tunnel. Con il progresso della meccanizzazione, non è più comune vedere il riso essiccato utilizzando questo tipo di procedura, ma l’hasagi era una particolarità unica nella pianura di Echigo ed era come una forma di saggezza e del duro lavoro dei coltivatori delle risaie.

Il riso può anche essere raccolto in fasci e messo a seccare in mucchi come in questo campo giapponese

I kanji

禾 (kokumono oppure ine, ma in questo caso nogi – vedi più sotto; una parola antica che significa riso), 乃 (sunawachi; “cioè” oppure “che vuol dire”) e 登 (noboru; arrampicarsi o crescere).

禾(のぎ)”Nogi” si riferisce ai peli sulle punte dei chicchi e si riferisce al momento in cui il riso inizia a maturare. “禾” in “Kokumono, o Minoru” si pronuncia “Nogi”. Anche se potresti non conoscerlo, si riferisce ai peli sulle punte delle piante di riso ed è anche il termine generale per cereali come l’orzo e il miglio. Si dice che in origine fosse un geroglifico raffigurante un chicco di riso.

Il riso matura ultima modifica: 2023-09-02T07:19:00+02:00 da Chiara-san
72 stagioni giapponesi

In questa stagione

Chiara-san
Chiara-sanhttp://www.foodandcrafts.it
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

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