Aprile si apre con una stagione dal nome poetico e invitante: 清明 Seimei ovvero “sereno e luminoso”, come le giornate che dopo i temporali si aprono e con il sole che fa brillare le gocce di pioggia. Sereno e luminoso come le sue microstagioni: la prima, questa, molto familiare anche a noi.
5 – 9 Aprile
玄鳥至 Tsubame kitaru: Tornano le rondini
Anche per noi occidentali il ritorno delle rondini è un fortissimo segno di primavera. Questi coraggiosi uccellini che hanno trascorso l’inverno sulle isole meridionali percorrono migliaia di chilometri e tornano in Giappone ogni anno.
Le rondini iniziano a migrare quando si accorgono che la durata delle ore diurne si allunga, quindi arrivano nello stesso periodo ogni anno (a differenza delle fioriture che cambiano in base al clima), indipendentemente dal meteo o dalla temperatura. Ecco perché le due microstagioni “Tsubamekitaru” e “Tsubamesaru” (le rondini se ne vanno, in autunno) sono presenti nel calendario delle 72 stagioni giapponesi: sono un punto fisso e imprescindibile del cambio di stagione.
In passato in Giappone si diceva che nessuno sappesse da dove vengono le rondini e che migrino da Tokoyonokuni 常世国 (l’aldilà, o più arcaicamente, un posto molto lontano) che si dice si trovi al di là del mare.
La fortuna delle rondini
Una tradizione molto antica promuove le rondini come portatrici di felicità: la casa dove costruiranno il nido riceverà gioia e fortuna. Questa credenza è in uso anche in occidente, dove i nidi di rondine sono considerati un’occorrenza fortunata. La casa in cui la rondine costruisce il suo nido sarà priva di malattie, gli affari del negozio o la famiglia che vi abita prospereranno anche economicamente.
Probabilmente queste credenze sono dovute in buona parte al fatto che le rondini a differenza di piccioni e passeri, sono uccelli benefici: non mangiano raccolti e si nutrono dei parassiti che li attaccano. Straordinariamente abili a cacciare mentre sono in volo, le loro caratteristiche – corpo lungo e sottile, coda biforcuta, una vista eccellente e un becco aperto molto largo – le rendono delle perfette cacciatrici, adatte a predare piccoli insetti in volo. La lunga coda è usata per compiere intricate manovre, compiono evoluzioni elaborate e molti si fermano a guardarle stupiti.
Nel periodo Edo si credeva che gli escrementi delle rondini potessero essere usati come fertilizzante, e sembra che ci fosse l’usanza di erigere dei pali su cui le rondini si appollaiassero nelle risaie. Nel sito della “Rete nazionale di osservazione delle rondini” giapponese, si possono trovare moltissimi consigli per aiutare questi uccellini a prosperare, tra cui ad esempio, dei fogli di carta con dei disegni carini e le istruzioni per trasformarli in “vassoi” da posizionare sotto ai nidi: in questo modo gli uccellini possono continuare a vivere in mezzo alle case e alle persone senza sporcare. Li trovate a questo indirizzo: https://www.tsubame-map.jp/tubame_machi/katagami.
Sempre in questo sito trovate anche la descrizione e le abitudini dei 5 tipi di rondini più comuni che si trovano in giappone, se volete appronfondire l’argomento (in giapponese).
Le rondini in Giappone sono anche portatrici di amore: poiché maschi e femmine a turno nutrono e allevano i loro figli, sono anche considerate un simbolo di una coppia armoniosa e di una famiglia collaboratrice. Per questo motivo, durante il periodo Edo, le rondini erano considerate simbolo di matrimonio e parto senza difficoltà.
Molti nomi
il kanji 玄 in 玄鳥 significa nero, e il vecchio nome di rondine è tsubakuro, che significa nero lucido. Se si guardano le rondini da vicino, la livrea è nera, ma è composta di piume molto belle con un bagliore bluastro. “Gencho” è il nome antico con cui si leggono i kanji 玄鳥, mentre oggi si usa più facilmente il kanji 燕 (tsubame) oppure la trascrizione in katakana: ツバメ.
Le rondini, amate da molti come messaggere della primavera, hanno molti altri nomi tra cui quello di “fanciulla celeste”, forse derivato dalla loro grazia e dalle acrobazie che compiono nei cieli.
Un lungo viaggio
A proposito, come fa ogni anno la rondine a tornare al suo nido originario? Come avvengono le migrazioni?
Le rondini che tornano in giappone viaggiano per migliaia di chilometri, migrando dall’Indonesia, dalle Filippine e dall’Australia, percependo il cambio di stagione e volano una per una, toccando appena la superficie del mare, per non essere individuate dai predatori. Un numero enorme di rondini vola da solo come se stesse correndo sul mare. La velocità media durante la migrazione è di 50-60 chilometri all’ora, che è abbastanza veloce per un uccello.
Sul mare le rondini volano orientando la loro posizione con il sole, e quando arrivano sulla terraferma, raggiungno il luogo del vecchio nido riconoscendo la forma familiare delle montagne e dei fiumi. Quando arrivano, iniziano a riparare il nido senza riposo. Le rondini dell’anno precedente potrebbero non utilizzare sempre lo stesso nido, ma generalmente ritornano nella stessa area. Se c’è un vecchio nido, sarà rapidamente riparato in appena un giorno o due e verrà preparato per la deposizione delle uova.
In inverno le rondini europee migrano in Sud Africa. Viaggiano in enormi stormi e molti volano per 11.000 km, viaggiando lungo le coste della spagna fino ad arrivare in Africa e proseguire per l’emisfero australe. Quelle giapponesi invece svernano nelle Filippine, in Vietnam, Malesia, Indonesia ed altri paesi del sud est asiatico. Che uccellini mirabili!
Appuntamento al 10 Aprile!