Ecco una ricetta gustosa dalla Signora Keiko Irimajiri di K’s Kitchen Milano, la Scuola di Cucina Giapponese a Milano che offre corsi di cucina giapponese casalinga facile e alla portata di tutti.
Il Kouhaku-Namasu è un piatto che fa parte degli Tsukemono, la categoria di contorni giapponesi che vengono consumati insieme al piatto principale, che comprendono le verdure sottaceto, in salamoia e in qualche modo fermentate.
E’ un tipo di sottaceti che si può preparare senza fuoco e si mangia di solito durante le feste di Capodanno (fa parte degli Osechi-ryouri) ma che si può consumare tutto l’anno.
Keiko-san dice che tutti i suoi studenti italiani l’adorano!
Qui sotto trovate la ricetta con le indicazioni disegnate a mano da Keiko. Se volete imparare a cucinare la vera cucina giapponese, date un’occhiata ai suoi corsi, ad Aprile ad esempio si impara a preparare il bento, utilissimo per le scampagnate primaverili e per l’hanami! Trovate qui il blog di K’s kitchen.
Kohaku-namasu
Ingredienti per 4 persone
Daikon – un pezzo da 8 cm
Carota – un pezzo da 4 cm
Sale fino – 1/4 cucchiaino
[Amazu – condimento]
Aceto – 1 cucchiaio e mezzo
Zucchero – 1 cucchiaio e mezzo
Peperoncino secco – 1 piccolo
Buccia di Yuzu o limone a piacere
Procedimento
Pelare il daikon e la carota e tagliare delle strisce da 5 mm (a fiammifero).
Tagliare le estremità del peperoncino, metterlo a bagno in acqua per qualche minuto e con uno stuzzicadenti privarlo dei semi. Tagliare delle rondelle.
Salare le carote e il daikon e tenerli a riposo in un colapasta per 10 minuti per espellere l’acqua.
Preparare l’Amazu. Versare in una ciotola l’aceto e lo zucchero e mescolare bene fino ad amalgamare il tutto, aggiungere il peperoncino.
(A piacere aggiungere la buccia di agrumi a striscioline)
Unire le carote e il daikon strizzati all’Amazu e tenerli così per farli insaporire.
(Se si è di fretta coprire con della pellicola per farle insaporire prima)
#Post in collaborazione con K’s Kitchen Milano
Ciao! Ho letto questa buonissima ricetta, vorrei farne dei vasetti, come posso conservarla? Posso pastorizzare? Si conserva?
Grazieeee
Ciao! allora, gli tsukemono sono pensati per il consumo a rotazione veloce, quelli più a lungo conservabili di solito durano un mesetto se conservati in frigorifero. Questo è dato dalla proporzione di aceto e zucchero (che sono gli agenti conservanti) rispetto alla presenza di acqua. di solito i sottaceti che noi conserviamo li mettiamo sotto aceto bollente (per non bollire 10 minuti i vasetti) oppure appunto con la sterilizzazione in bagno caldo. Gli tsukemono perderebbero il loro sapore fresco con una di queste due pratiche, però quello che posso eventualmente consigliarti è la tecnica dell’aceto bollente, che è la meno invasiva, anche se il gusto “fresco” dello tsukemono si perde.