L’ultima delle celebrazioni per il nuovo anno giapponese è il Dondo-yaki (どんど焼き) che avviene all’incirca intorno al 15 gennaio.
Cos’è il Dondo-yaki
Questa cerimonia di buon auspicio differisce leggermente da regione a regione ma consiste principalmente nell’accendere un grande falò costruito con bambù, cedro e sterpaglie per poi buttarci dentro e bruciare diversi oggetti legati alle feste di capodanno, come le decorazioni per shogatsu (kadomatsu e shimenawa dell’anno passato), ofuda (foglio di carta che si compra al tempio ogni anno su cui è scritto in calligrafia il nome della divinità a cui si è devoti), i kakizome (prima calligrafia dell’anno) che non sono venuti bene e tutti i talismani che ci hanno portato (o anche no) buona fortuna nello scorso anno e che sono arrivati al termine del loro impiego: omamori, hamaya (frecce protettrici della casa) e così via.
Il fuoco purifica e libera le divinità shintoiste del nuovo anno che sono venute a stare nei kadomatsu, affinchè possano tornare al regno divino.
Questa cerimonia è considerata una benedizione e sulle braci del fuoco si cuociono mochi che si dice portino fortuna. Anche i mochi del kagami mochi vengono mangiati in questi giorni, una volta terminato il periodo festivo. Solitamente durante i Dondo-yaki c’è anche il mochitsuki, cioè si batte il riso glutinoso cotto in una bacinella con dei martelletti pesanti per preparare il mochi che poi viene abbrustolito alla fiamma del falò per essere mangiato.
Oltre ai mochi, in alcuni santuari si arrostiscono anche i daidai, i mandarini amari che vengono messi in cima ai kagami mochi.
Vengono spesso distribuiti anche dolcetti e bevande calde, nel caso di Saiko che ci ha mandato le fotografie, al suo dondo-yaki veniva distribuito zenzai (zuppa dolce di fagioli azuki e mochi)
La danza dello Shishimai
Al falò si aggiungono altri momenti di folklore, tra cui la danza dello Shishimai (獅子舞) – la danza del leone arrivata dalla Cina molto tempo fa, che in Giappone ha acquisito una tradizione tutta sua. Si dice che un morso del leone sulla testa porti un anno di buona salute e spesso sono i bambini le “vittime” di questi morsi 🙂
Ai bambini più piccoli lo shishimai fa paura un po’ come il nostro Babau, solo che lo shishi-mai i bambini giapponesi lo incontrano spesso durante le feste shintoiste e piangono disperati nonostante le risa e le rassicurazioni dei genitori.
Lo Shishi-mai è sempre presente nelle cerimonie per il nuovo anno e può apparire anche durante altri momenti di festa. In Giappone viene associato col compleanno di Buddha anche se appare nelle feste shintoiste, testimoniando come shintoismo e buddismo convivano bene e in armonia.