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Fujizuka, i piccoli monti Fuji di Tokyo

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Il Monte Fuji è considerato una montagna sacra dai giapponesi ed effettuarvi un pellegrinaggio ha un forte valore religioso. Fin dall’antichità le persone vi si recano per rendere omaggio alla maestosità di uno dei simboli più antichi della terra nipponica, un monte a cui ogni giapponese è affezionato come si può essere a una persona. Non tutti però avevano la possibilità di poter viaggiare e salirvi per il pellegrinaggio (detto tōhai), in special modo le persone anziane per l’impegno fisico e le donne, a cui era vietato arrampicarsi sulla montagna.
Per sopperire a questi problemi, in epoca Edo (circa 1603-1878) un gruppo di religiosi chiamati Fujikō costruirono i Fujizuka (富士塚), ovvero dei tumuli di terra che avevano lo scopo di riprodurre il Monte Fuji e dove uomini e donne potevano effettuare il pellegrinaggio e le pratiche religiose senza recarsi fino al Fujisan.

Il culto del monte Fuji

La montagna giapponese più famosa nel mondo si venera da tempo immemorabile. Tra i personaggi più illustri che hanno contribuito a creare il suo mito citiamo Kūkai, il monaco fondatore del buddismo Shingon e il leggendario principe Shōtoku che si dice abbia asceso il Fuji in groppa ad un nero cavallo. In generale però per gran parte della storia, i giapponesi hanno lasciato che a scalare il Fujisan fossero gli adepti dello Shugendō ovvero dell’ascetismo montano.

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Una statua di Jikigyō Miroku, uno dei primi leader del movimento Fujiko

L’interesse al pellegrinaggio tra la gente comune si diffuse quando all’incirca tra il 1500 e il 1600 il movimento Fujikō cominciò a prendere piede tra gli abitanti di Edo, fondato dalla leggendaria figura di Hasegawa Kakugyō. Per il Fujikō il pellegrinaggio alla volta della cima del Fujisan era un rito religioso considerato di fondamentale importanza, tanto che cominciarono anche a raccogliere donazioni per poter effettuare i viaggi. Quando però a metà del Periodo Edo cominciò ad essere impraticabile portare gli oltre 800 adepti fino al Fuji per questioni logistiche, le comunità locali costruirono dei piccoli Fuji in miniatura per facilitare le persone che non potevano recarvisi direttamente.

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La miniatura del tempio Sengen Shrine Oku no Miya sulla cima del fujizuka di Setagaya

Fujizuka, repliche del monte fuji

Si pensa che il primo Fujizuka sia stato costruito dalla setta di Takada Tōshirō nel 1780. Formato da rocce vulcaniche e terreno portato direttamente dal sacro Fuji, il tumulo si ergeva per 10 metri ricreando il percorso di dieci stazioni, i templi e le caratteristiche del vero Fujisan, compreso l’anello in cima che costeggia la bocca del vulcano. Furono impiegati 9 anni per il suo completamento e divenne un punto di riferimento molto attivo per l’epoca. Il primo fujizuka esiste ancora, sebbene sia stato spostato di qualche metro nel 1963 per far posto all’università Waseda. Si trova all’interno del perimetro del tempio Mizuinari.

I Fujizuka sono oltre due dozzine e sono tutt’ora presenti in giro per Tokyo e i suoi dintorni. Alcuni sono molto famosi e sono stati perfino immortalati in opere Ukyoe come quelli presenti a Meguro. Hiroshige Utagawa li immortala entrambi con lo sfondo del Fuji originale nella famosa serie Meisho Edo hyakkei (Cento viste di Tokyo).

I più apprezzati fujizuka sono i cosiddetti sette Fuji di Edo. In realtà erano molti di più, ed alcuni sono sopravvisuti al tempo, alle guerre e ai bombardamenti della storia fino a oggi. Ekoda, Jūjō, Otowa, Takamatsu, Sendagaya, Shitaya-Sakamoto e Shinagawa sono solo alcuni di quelli che è possibile visitare oggi e ne esistono numerosi anche fuori da Tokyo: ad esempio il Kizoro Fuji a Kawaguchi nella Prefettura di Saitama Prefecture è uno dei più antichi mini Fuji costruiti, sorto nel 1800.

I mini Fuji sopravvissuti sono circa una sessantina, anche se di moderni ne vengono aggiunti alla lista, che poco hanno a che fare con la religione originaria e molto probabilmente col turismo, come quello di un metro e mezzo apparso a giugno 2016 nel quartiere di Asakusa. In fondo all’articolo trovate una mappa con una ventina circa di mini Fuji nel caso in cui aveste intenzione di tentare un pellegrinaggio in miniatura.

Fujizuka, come sono fatti i tumuli di terra

Normalmente i Fujizuka venivano costruiti sul modello del Fujisan Hongū Sengen Jinja, ovvero il tempio principale del vero Monte Fuji, ricreandone anche tutti i monumenti e statue in scala ridotta. Anche le caratteristiche naturali del monte venivano riprodotte, compreso il cratere e le caverne di lava Otainai, dove le partorienti pregavano per la salute dei propri bimbi in arrivo.

Il tumulo veniva costruito dal basso verso l’alto con rocce e terriccio di base che venivano ricoperti di uno strato di rocce vulcaniche provenienti dal Monte Fuji. Alcuni tumuli sfruttavano strutture preesistenti come quella di Komagome, costruito su tumuli cimiteriali preistorici.

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Il Fujizuka Shitaya-Sakamoto durante l’apertura annuale per il Yamabiraki

La setta Fujikō non è più attiva al giorno d’oggi ma molti di questi mini Fuji rappresentano ancora un punto d’incontro e sono fulcro delle comunità locali tutt’oggi, attorno ai quali ruotano feste e matsuri tutto l’anno. Il momento più importante rimane quello del Yamabiraki, ovvero l’apertura della stagione estiva della scalata al monte Fuji, solitamente tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Sebbene non sia possibile scalarli durante il resto dell’anno, alcuni fujizuka permettono la salita proprio in questa occasione.

Mappa dei Fujizuka a Tokyo e dintorni

Se volete visitare qualcuno dei mini Fuji a Tokyo, ecco una pratica mappa. Cliccando sul punto arancione vedrete l’indirizzo e spesso c’è anche l’indicazione del sito web per vedere se è possibile accedervi liberamente.

Fujizuka, i piccoli monti Fuji di Tokyo ultima modifica: 2020-02-24T16:12:52+01:00 da Chiara-san
Chiara-san
Chiara-sanhttp://www.foodandcrafts.it
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

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