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Onironautica 3, la mostra con Sisyu e lo spettacolo a Milano

La fondazione Luciana Matalon conclude la trilogia di eventi pluridisciplinari a Milano con Onironautica 3. Un viaggio la cui commistione di teatro, fotografia e arti classiche giapponesi creano un intreccio perfetto che stimola un viaggio verso il proprio inconscio.

Il progetto artistico nato dalla visione di Nello Taietti ritorna nella sua terza e ultima incarnazione dal 6 al 29 novembre 2025, e si terrà presso la Fondazione Luciana Matalon a Milano, a pochi passi da Castello Sforzesco. Quindi, facilmente raggiungibile raggiungendo l’uscita Cairoli della metropolitana.

La terza parte di Onironautica arriva a distanza di due anni, in un evento che all’epoca si era svolto dal 6 al 23 maggio 2023. Il tema resta il medesimo: l’inconscio, il sogno lucido e il connubio tra attività onirica e veglia. Il tutto viene è stato impacchettato da Vera Agosti attraverso uno spettacolo teatrale che include al suo interno danza butoh.

Lo spettacolo

La danza Butō o Butoh (舞踏, lett.: passo di danza) è probabilmente una delle arti più vicine al mondo dei sogni: derivata dai movimenti Ankoku-butō (暗黒舞踏 lett.: danza tenebrosa) è una danza oscura che nasce nel Giappone post-Seconda guerra mondiale. Un Giappone con una costituzione imposta e con l’ambizione di occidentalizzarsi.

La prima performance di danza butoh avviene nel 1959 dal nome Kinjiki (禁色, lett.: colori proibiti). Il sistema dei colori proibiti nasceva tra il periodo Nara e la primissima parte del periodo Heian, e imponeva un divieto di indossare determinate sfumature di colore ai civili, riservando quelle specifiche sfumature solo alla nobilità di Kyoto. Rimase in vigore per circa mille anni fino alla Ristorazione Meiji, anno in cui tutti i colori furono liberalizzati, all’eccezione dei color ocra, gardenia e marrone sommacco, che restano riservati all’imperatore.

Ed esattamente come per quella performance, la danza butoh è stata per quasi 80 anni una danza di rottura, che cela nei suoi movimenti sinuosi messaggi, rivolgendo critiche e denunce. Il butoh è una danza che abbandona i tradizionali schemi del movimento nella danza, e tratta temi filosofici profondi come vita, morte, disperazione e l’assurdità dell’esistenza umana. 

I danzatori, dipinti di bianco, si muovono in modo insolito, spesso caotico e contorto, utilizzando il corpo come strumento per comunicare emozioni e stati interiori complessi. 

Quando andrà in onda lo spettacolo?

Lo spettacolo andrà in scena il 22 novembre a un costo di 10€, mentre l’8 novembre dalle 14 alle 16 sarà disponibile un workshop gratuito di danza butoh che terrà Luan Machado, uno dei protagonisti dello spettacolo.

Lo spazio in cui si terrà lo spettacolo sarà accompagnato dalle opere di Sisyu, celeberrima artista nipponica che utilizza la millenaria arte dello shodō (書道 lett.: via della scrittura).

Sisyu evolve ed espande la calligrafia. Le sue opere subiscono metamorfosi e si trasformano in arte multimediale, sculture, e dipinti. Questi, aiutano a spiegare i significati celati dietro ai deliziosi colpi di pennello dell’artista nipponica. 

Sisyu è stata responsabile del design dell’installazione all’ingresso del padiglione nipponico di Expo 2015 di Milano. L’opera che le ha consentito di vincere un gold award. L’installazione faceva parte di “Harmonious Diversity“, un blend di tecnologie, arti moderne e arti tradizionali giapponesi.

La mostra

Il secondo caposaldo di questa kermesse è la mostra fotografica, aperta gratuitamente a tutti presso la Fondazione dal 6 al 29. 

Le parole di Vera Agosti, critica d’arte e curatrice della mostra sono le seguenti: “Le fotografie di Nello Taietti sono pulite, essenziali e potenti. Il focus è sul soggetto in primo e in primissimo piano, di cui si colgono il movimento e l’espressività, anche drammatica. I ballerini si stagliano su sfondi neutri, spesso monocromi, con il gioco delle ombre che sottolinea le loro movenze.”

Le fotografie andranno quindi a celebrare la sospensione, tema del progetto fotografico di Taietti. Assisterete a 80 opere ritraenti alcuni artisti in scena il 22, tra cui Natsu Funabashi, il ballerino Luan Machado e la modella Valeria Chen.

La mostra sarà disponibile presso la fondazione gratuitamente.

La fondazione

La Fondazione Luciana Matalon è uno spazio multidisciplinare di promozione culturale situato nel cuore di Milano. È oggi impegnata nella conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio di dipinti, sculture e gioielli realizzati da Luciana Matalon (1934 – 2015). Negli ultimi anni ha consolidato un rapporto speciale con l’Oriente accogliendo progetti espositivi provenienti non solo dal Giappone, ma anche dalla Corea e dalla Cina. Promuove le mostre di Luciana Matalon a Tokyo, Yokohama e Hong Kong.

Onironautica 3, la mostra con Sisyu e lo spettacolo a Milano ultima modifica: 2025-10-27T19:01:56+01:00 da Marco Di Martino
Marco Di Martino
Marco Di Martino
Affascinato dal Giappone, specialmente da chi lo abita. Marketer di professione, è un apprendista videomaker e fanatico di comunicazione, sia essa scritta, audiovisiva o numerica.

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