Magari le avete viste in qualche negozio, magari solo in fotografia, queste buste rosse pinzate con su il prezzo sono un’invenzione giapponese: i Fukubukuro sono letteralmente le buste della fortuna e nei primi giorni del nuovo anno si trovano ovunque in Giappone
Fukubukuro, cosa sono
Chiamate 福袋 (福 fuku ovvero buona sorte e 袋 fukuro, borsa) le fukubukuro sono appunto buste e borse che i negozianti riempiono di merce a caso e vendono imbustate a un prezzo fortemente scontato, tipo il 50% o a volte anche di più, del prezzo originale.
Fuku deriva dal detto giapponese “残り物には福がある” che suona pressapoco come “c’è un tesoro nei rimasugli” che significa che si può trovare qualcosa di buono anche negli scarti, o c’è del buono negli ultimi (intesi come persone).
Effettivamente i fukubukuro sono un’ottima occasione per i negozianti di far fuori fuori le scorte dell’anno, un po’ come i nostri saldi che finita la stagione servirebbero per svuotare i magazzini delle merci in eccesso. Gli oggetti che si trovano dentro però non sono assolutamente scadenti, anzi di solito queste borse della fortuna contengono ottimi affari, tanto che la gente si accalca addirittura la sera di capodanno per accaparrarsi le buste migliori. Queste foto le ho scattate la sera del 31 dicembre 2016 davanti l’entrata del negozio di elettronica Yodobashi di Kyoto: circa un centinaio di persone in una ordinata coda organizzate per passare la notte, con un sistema di biglietti numerati, transenne e una guardia in caso di necessità, non di sicurezza ma solo nel caso qualcuno non si sentisse bene.
Effettivamente molti marchi famosi fanno dei loro fukubukuro obiettivi molto ambiti anche a prezzi non proprio accessibili: ad esempio nel negozio Apple nel 2014 sono state venduti degli “zaini” fukubukuro del costo di 33mila yen (circa 262 euro) con all’interno Macbooc air, ipad, iphone e altri accessori che ovviamente al prezzo di listino vengono molto molto di più (documentato da Soranews24, alla fine un valore di 176.840 yen, potete vederlo qui). Lo stesso discorso vale per le grandi firme della moda e addirittura per i negozi di gioelleria, insomma dal “tabaccaio” ai grandi magazzini Mitsukoshi c’è un’ampia scelta di borse fortunate e un ampio range di prezzi.
Quando si trovano
Troverete le Fukubukuro nei negozi dal primo al tre gennaio circa di ogni anno, anche se molti centri commerciali ormai cominciano presto e alcune borse si trovano già in vendita nel periodo natalizio.
Molte borse di grandi marchi e negozi famosi vanno prenotate, specialmente quelle molto ricercate, quindi se siete interessati in un particolare negozio, informatevi in anticipo.
Inoltre siccome sono disponibili in numero limitato, andare a prenderle il prima possibile, e prima che finiscano. Capita anche che vi ritroviate a mani vuote se volete una specifica borsa.
Cosa si trova nei Fukubukuro
Abbiamo detto che i fukubukuro contengono oggetti random inseriti dal negozio. Le borse contengono più di un oggetto, solitamente 4-5, di diverso valore.
Ovviamente in un negozio di elettronica troverete accessori elettronici all’interno, mentre in un negozio di vestiti troverete magliette, pantaloni e maglioni. Nell’ultimo caso spesso le borse sono suddivise in taglie, in modo che possiate comprare quella che vi sta bene, nel caso potete chiedere alla commessa se quello che contiene la borsa può starvi (come taglia). Allo stesso modo i grandi negozi di elettronica come Yodobashi hanno diversi tipi di fukubukuro (e diversi range di prezzo) come indicazione del contenuto: a tema fotografia, computer, audio/musica, elettrodomestici per la casa. Alcuni supermercati come Kaldi, offrono una busta fortunata con alimenti internazionali come pasta, patatine e salse, oppure una busta di condimenti (salsa di soia, brodo dashi in bustine, succo di yuzu etc..) e vengono comprate da molte casalinghe che fanno “rifornimento” per la dispensa a prezzo scontato. Pasticcerie e negozi di dolci fanno borse con i loro migliori pezzi, spesso per le feste di capodanno.
A Kappabashi le fukubukuro contengono ceramiche, tazze e piattini: ne ho comprata una nel 2017 per 5000 yen (circa 40 euro) e mi sono portata a casa un set per due persone contenente 14 pezzi tra ciotole, tazze, piatti, piattini e vasellame di ottima qualità per apparecchiare la tavola: poco più di due euro al pezzo un affare!
Agenzie viaggi e negozi di elettrodomestici offrono biglietti aerei scontati verso destinazioni random e voucher per lavatrici o altri grandi aggeggi che non possono entrare in una borsa, fateci un pensierino!
In linea di massima la maggior parte delle borse sono davvero un acquisto al buio e i commessi non sono autorizzati a dirvi cosa contengono, inoltre fa anche brutto “tastarle” in cerca di indizi: fidatevi e comprate se vi piace la marca, non resterete delusi. In taluni casi, specie nei grandi magazzini, trovate un espositore con gli oggetti contenuti nel pacco, cosi’ sapete esattamente cosa troverete.
Fukōbukuro o utsubukuro, le borse sfortunate
In gergo vengono chiamate (dai clienti) fukoobukuro(sfortunate) o utsubukuro (borse da depressione) le borse che non contengono nulla di prezioso o buono, le fregature insomma. Capita che magari il negozio abbia merce da smaltire ma nulla di particolarmente wow, alcuni negozianti chiamano volutamente queste fukubukuro con il nome utsubukuro per indicarlo ai clienti e le mettono a un prezzo fortemente scontato o basso, tipo 300 o 500 yen. Io ho comprato una busta da questo negozio di calze a 300 yen e dentro ho trovato 3 paia di calzini di cotone nero standard e 2 paia di collant di lana con disegnetti a trecce molto carini ma nulla di eclatante (niente animalini kawaii per capirci). Onestamente per 2 euro e 50 sono più che soddisfatta, i calzini li uso regolarmente e sono morbidissimi, i collant, per me troppo piccoli, li ho regalati ad un’amica magrissima e lei è stata felicissima.
Storia delle Fukubukuro
Le fukubukuro sono state inventate dal grande magazzino Matsuya di Ginza, a Tokyo, all’incirca all’inizio del 1900 e da allora hanno fatto moltissima strada. Questa usanza è quasi totalmente limitata al giappone, sebbene alcuni negozi della catena Sanrio (quelli di Hello Kitty) abbiamo adottato questa tradizione sul suolo americano.