Alla Fondazione Luciana Matalon si è aperto con grande partecipazione “Onironautica 3”, il nuovo progetto multidisciplinare firmato da Nello Taietti, visitabile fino al 29 novembre 2025. Si tratta del terzo e ultimo capitolo di una trilogia iniziata nel 2019 e proseguita nel 2023, un percorso che intreccia fotografia, teatro e danza per dare forma all’universo del sogno.
Il pubblico — appassionati, professionisti del settore e giornalisti — ha riempito gli spazi della fondazione, confermando l’interesse crescente verso questo lavoro che mescola linguaggi diversi con uno sguardo poetico e visionario.
A introdurre il progetto è stata Vera Agosti, critica e storica dell’arte, nonché curatrice della mostra. Con estrema chiarezza ha raccontato la natura poliedrica di “Onironautica 3”, spiegando come Taietti riesca a mettere in dialogo fotografia, teatro, danza, musica e calligrafia in un percorso simbolico e profondamente spirituale.
Secondo Agosti, Taietti trasforma i suoi sogni in immagini, parole e movimento, costruendo un’esperienza immersiva che unisce Oriente e Occidente, sogno e realtà. Al centro del progetto c’è infatti una pièce di teatro-danza, scritta e diretta dall’artista, che intreccia riferimenti a filosofia, poesia, alchimia e musica, con un’attenzione particolare alla cultura e alla mitologia giapponese. Non mancano echi della Madama Butterfly di Puccini e soprattutto la presenza forte della danza butoh, simbolo di introspezione e rinascita.



Accanto allo spettacolo, la mostra fotografica di Taietti presenta 65 ritratti e primi piani degli attori e dei ballerini: scatti che catturano gesto, intensità e drammaticità, alternando un bianco e nero che rimanda al sogno a colori che rappresentano la realtà.
Il percorso si completa con 20 immagini di Gianmarco Taietti, dedicate al backstage della pièce, e con una selezione di opere calligrafiche della celebre artista giapponese Sisyu, che reinterpreta temi della tradizione orientale in chiave contemporanea.
Durante l’inaugurazione, Nello Taietti ha condiviso un commento personale che restituisce bene il cuore del progetto:
«Vedere prendere forma ciò che custodivo da tanto è stata un’emozione profonda. Scattare e scrivere è stato naturale, ma costruire l’insieme ha richiesto un’energia intensa. So di aver commesso errori, ma li considero parte della visione: imperfetti, vivi, autentici. È ciò che ho visto, ciò che ho sentito, e ciò che ho cercato di trattenere — per poi lasciarlo fluire nello spettacolo, come un sogno che finalmente trova voce e corpo.»

Uno dei momenti più suggestivi della serata è stata la dimostrazione di danza butoh del ballerino Luan Machado, protagonista dell’omonimo spettacolo “Onironautica 3”, che andrà in scena sabato 22 novembre con due repliche, alle 16 e alle 18.
La sua performance, intensa e rituale, ha offerto un assaggio della dimensione interiore che attraversa tutto il progetto: un viaggio dove corpo, spirito e sogno si muovono all’unisono.
Attorno alla scena, le opere calligrafiche di Sisyu hanno ampliato l’atmosfera, creando uno spazio sospeso tra visibile e invisibile, tra estetica e meditazione, in un dialogo silenzioso tra culture.
Con “Onironautica 3”, patrocinato dal Consolato Generale del Giappone a Milano, Nello Taietti chiude un percorso artistico e spirituale iniziato anni fa: un viaggio totale in cui l’arte diventa rito e il sogno prende forma, guidando lo spettatore lungo il confine sottile tra vita e morte, materia e spirito, realtà e visione.
Ohayo è Partner Culturale di Onironautica 3.





