Giappone, 125 milioni di abitanti e una grande storia di spostamenti e trasporti. Una storia gloriosa e con un approccio diametralmente opposto da quello occidentale, in cui ci si è sempre concentrati sullo sviluppo di un’economia interna. Poi dei processi di internazionalizzazione.
Possiamo intravedere queste differenze nelle scelte fatte dal secondo dopoguerra in poi. Il mondo occidentale metteva le radici della mangrovia che sarebbe diventata il Meltin’ Pot moderno, il Giappone no. Il mondo provava a conquistare i cieli, e invece il Giappone continuava imperterrito la sua opera di investimento di trasporto su terra e su ferro.
Ed è questa scelta che ha fatto la fortuna di aziende giapponesi come la Japan Railways e di Toyota, che si sono imposte prima nel mercato interno e poi in quello mondiale, come leader di mercato e di tecnologia.
A voler ricollegare questi grandi successi di business a tradizioni storiche, possiamo guardare alle camminate autunnali in Giappone, come la via del filosofo (哲学の道, Tetsugaku no michi) e alle grandi opere viarie volute da Ieyasu Tokugawa, come il sistema della Gokaido.
Cosa sono le Gokaido?
Al pari delle strade consolari dell’antica Roma, ossia delle varie Cassia, Appia, Nomentana e Tiburtina, le Gokaidō (五街道) è un sistema viario secolare che collega Tokyo – all’epoca conosciuta come Edo – a quattro punti strategici del giappone: Kyoto, Fukushima, Shimosuwa e Nikko.
Le cinque vie (Kaidō) che compongono la Gokaido sono:
- Tokaido (東海道)
- Nakasendo (中山道)
- Koshu Kaido (甲州街道)
- Oshu Kaido (奥州街道)
- Nikko Kaido (日光街道)
Queste strade, volute dal creatore del sistema dello shogunato, erano state ideate come delle vie di fuga nel caso in cui uno dei clan rivali al clan Tokugawa, avesse assaltato il comandante.
Quindi quando parliamo di Kaido, non ci riferiamo al Kaido capitano dei pirati delle cento bestie tanto caro ai fan di One Piece, ma a queste vie che collegavano punti militari strategici. A supporto di questa grande impresa, furono costruite 212 stazioni in varie aree del paese, che toccavano 19 delle 47 prefetture del paese del sol levante.
Tutte queste vie erano caratterizzate da un unico punto di partenza: la stazione di Nihonbashi. Da sempre, Nihonbashi è stato un quartiere cruciale dell’economia di Tokyo. Fu a Nihonbashi che si svilupparono i primi magazzini giapponesi, i Mitsukoshi (三越). Ancora oggi è un centro finanziario di primaria importanza, sede della Borsa di Tokyo o Tosho (東証) e della Banca del Giappone.
Cinque strade, quattro destinazioni. Quindi in questo sistema ci sono intersezioni, raccordi e punti d’arrivo comuni. Infatti, le due vie più grandi, Tokaido e Nakasendo, condividono il punto di arrivo – Kyoto – ma affrontando percorsi diversi.
Partiamo dalla più conosciuta?
Cos’è la Tokaido?
Il ceto dei kazoku (華族), ossia i nobili giapponesi composti dalle varie cariche del feudalesimo nipponico e dai nobili, avevano l’esigenza di dover periodicamente spostarsi da Kyoto a Edo, per spostarsi dalla corte dell’imperatore a quella della classe militare che in quel periodo controllava di fatto il Giappone, ossia lo shogunato. A questa esigenza rispose proprio il primo degli shogun, Ieyasu Tokugawa, che ne approfittò per espandere il proprio controllo al di fuori da Edo.
Nacquero delle strade di collegamento tra la capitale e l’hub dello shogun. Nacque così la Gokaido, di cui la Tokaido era l’arteria più importante.
La Tokaido è la principale strada di collegamento tra Tokyo e Kyoto. Il nome Tokaido (東海道)significa “via del mare a est”, ed è un percorso lungo 472 km, 53 stazioni e 7 prefetture, ossia Tokyo, Kanagawa, Shizuoka, Aichi, Mie, Shiga e Kyoto.
La Tokaido parte dalla stazione di Nihonbashi e termina alla stazione di Otsu-juku, condividendo punto iniziale e punto finale con la Nakasendo. Ma a differenza di quest’ultima, la Tokaido collegava Edo e Kyoto costeggiando l’Honshu. Dal chilometro zero, la Tokaido si diramava effettivamente da Shinagawa, toccando alcuni dei punti più meravigliosi della costa orientale dell’Honshu, come:
- Odawara
- Hakone
- Il porto di Shimizu a Shizuoka
- Okazaki
- Yokkaichi
- Kusatsu
Questo sentiero era percorribile solo da uomini adulti. Donne e bambini non avevano il permesso di attraversare questo percorso per via dei passaggi che richiedevano l’attraversamento di alcuni fiumi, e quindi si preferiva far attraversar loro un percorso più lungo e tortuoso, ma meno problematico.
Il tempo di percorrenza della Tokaido si attesta a circa 21 giorni. Si parte da Tokyo e, passando per Kawasaki e Yokohama, si arriva ad Hakone sulle montagne, scendendo a Shizuoka e Nagoya fino ad arrivare a Kyoto.
È possibile percorrere la Tokaido oggi?
Se leggendo questo articolo stesse pianificando di percorrere il Santiago no michi o di vivere una avventura che cambia la vita a-la Pechino Express, sappiate che oggi la vecchia Tokaido non è percorribile completamente. Gran parte della Tokaido è stata coperta dalla National Route No.1, ossia la Kokudo Ichi—go ((国道1号), equivalente della nostra Autostrada del Sole e che collega Osaka a Tokyo.
Quindi no, la Tokaido, il vecchio percorso, non può essere attraversato completamente a meno che siate veramente audaci.
La città e i templi di Hakone sono il posto da visitare nel caso in cui vogliate respirare l’aria della vecchia Tokaido. Ancora oggi ci sono segni e piccoli tratti della via dell’epoca, ed è possibile fare un hiking di circa due ore – da Hakone a Mishima – immersi nel vecchio percorso. Durante il percorso potrete anche vedere la stazione.
Se invece volete ripercorrere la Tokaido di un tempo, potete farlo ma dividendo il viaggio tra treni e passeggiate che vi possono portare a vedere alcune delle meraviglie nipponiche.
Curiosità sulla Tokaido
Sebbene questa strada non esista più, ci sono varie testimonianze dell’effettiva esistenza della Tokaido: disegni e descrizioni di grandi artisti dell’epoca, che la raccontarono e la dipinsero. Hokusai, autore della celeberrima grande onda di Kanagawa, ha una propria rappresentazione delle 53 stazioni in disegno.
Ancora oggi la Tokaido esiste, non solo come via a piedi ma come grande collegamento su ferro. Se mai vi capitasse di fare un viaggio da Tokyo a Kyoto, ci sono alte probabilità che vi spostiate tramite treno, utilizzando lo Shinkansen, il leggendario treno proiettile giapponese. Noterete che la tratta condivide lo stesso nome del percorso, Tokaido Shinkansen!
Se camminare a piedi da Tokyo a Kyoto non fosse abbastanza, sappiate che all’epoca era possibile riprendere il cammino fino ad Osaka! Dalla stazione di Otsu-juku, infatti, la Nakasendo e la Tokaido proseguono il loro incedere per la Osaka-kaido, il percorso che collega Kyoto e Osaka.
Infine, se invece dei trekking preferite il role-playing, potete sognare di vivere il vostro viaggio da Kyoto a Edo, potete farlo attraverso un gioco da tavolo, anch’esso chiamato Tokaido!
Che cos’è la Nakasendo?
La Nakasendo è una via interna che collega Tokyo e Kyoto. Più lunga rispetto alla Tokaido, il percorso della Nakasendo si compone di 69 stazioni intermedie, passanti per 7 prefetture per una distanza di 534km tra la stazione iniziale, Nihonbashi e quella finale, Sanjo Ohashi nel cuore di Kyoto.
Più tortuosa rispetto alla Tokaido, la Nakasendo (中山道)attraversa un percorso più tortuoso e che attraversa le montagne. Il significato del kanji è infatti quello di “via in mezzo alle montagne”. Non dovendo attraversare fiumi, la Nakasendo è sempre stata considerata una via più adatta al passaggio di tutti, ed essendo una strada ben manutenuta, è stata percorsa da poeti e politici dell’epoca.
Il nome originale della Nakasendo era Kiso Kaido, ossia “strada per Kiso”.
Questa arteria di collegamento tra le due capitali nipponiche passava per paesaggi suggestivi come quelli della valle di Kiso, che mantiene ancora oggi città-stazione come Magome, Tsumago e Narai ben preservate. Infatti, importanti porzioni della Nakasendo sono ancora percorribili in questa regione.
Attraversare il percorso oggi, significa fare un viaggio nel tempo e nello spazio. Ad esempio, la città di Kiso-Fukushima era la tappa centrale del tragitto, la 37esima stazione, ed era utilizzata dai generali per registrare persone, beni e armi. Era, in pratica, uno snodo importante che permetteva al clan Tokugawa di poter tenere le redini del paese.
È possibile percorrere la Nakasendo oggi?
Nì. Gran parte della vecchia via, come nel caso della Tokaido, è stata rimpiazzata da strade e da percorsi moderni. Ma la prefettura di Nagano, e in particolare la provincia di Kiso, vive ancora dei fasti di quella grande opera architettonica. Se l’intera Nakasendo poteva essere percorsa in 22 giorni, oggi in molti ne attraversano un piccolo pezzo che va da Magome fino a Karuizawa in 5 giorni.
Addirittura c’è chi si spinge fino a Yokokawa, per poi prendere il treno per Takasaki nella prefettura di Gunma.
Curiosità sulla Nakasendo
Passando per alcuni dei sentieri, è possibile trovare delle campane. Sono dei segnali che tutto va per la giusta direzione, e dato che queste foreste hanno degli orsi, il suono della campana viene utilizzato per spaventare e accertarsi che non ci siano pericoli durante la passeggiata.
I dolci alle castagne sono la specialità del luogo, quindi quando sentite parlare di “Kurifuku” aguzzate l’occhio e il naso.
Le altre kaido
Sebbene conosciute meno delle arterie principali di collegamento tra Edo e Kyoto, Koshu Kaido (甲州街道), Oshu Kaido (奥州街道) e Nikko Kaido (日光街道) erano strategicamente rilevanti e funzionali per il trasporto di persone, merci e capitali.
Addirittura la prima di cui parliamo, la Koshu Kaido, era un’osservata particolare del clan Tokugawa, che stabiliva chi potesse percorrerla e chi no. La Koshu Kaido, una strada composta da 44 stazioni e che culminava nella prefettura di Nagano, attraversava le prefetture di Yamanashi, Kanagawa e Tokyo per una lunghezza di circa 205 km. Il percorso di questa kaido si concludeva presso la città-stazione di Shimosuwa, da cui poi proseguiva la Nakasendo.
Anche se questa oggi non è più percorribile, è possibile vederne le tracce in vari itinerari proposti per la Koshu Kaido da vari enti del turismo. A Yamanashi c’è un percorso di circa 25 km e che si conclude in circa 7 ore.
L’ente del turismo di Nagano ripropone un tour della Koshukaido nella città-stazione di Shimosuwa, una meravigliosa Onsen-town della prefettura. Sfortunatamente, il collegamento viario non è stato preservato e non vi sono resti di questo percorso.
Stessa sorte è toccata alla Oshu Kaido, il percorso che partiva da Nihonbashi per arrivare a Fukushima, e che aveva l’elemento caratteristico di terminare presso il castello della città invece che alle porte della stessa, in un viaggio lungo 27 città-stazione e 5 prefetture. Questa via è poi confluita nella National Route 4, ossia la grande autostrada che collega Tokyo ad Aomori.
Chiudiamo con la Nikko Kaido, una strada composta da 21 stazioni poste presso 4 prefetture. Oltre alla solita Tokyo e Saitama, si passava per la prefettura di Ibaraki fino ad arrivare a Tochigi nella città di Nikko. Anche se questa via non è più percorribile, un po’ come le altre, ne si può percorrere un piccolo, meraviglioso tratto.
La Nikko Kaido Cherry Blossom trail è una via composta da 1500 alberi di ciliegio, voluta da Ieyasu Tokugawa in persona, in un percorso lungo circa 16 kilometri e che è considerata ancora oggi, uno dei migliori modi per ammirare i fiori di ciliegio, il più grande contributo naturalistico che il paese del sol levante abbia dato all’umanità. Autunno astenersi.