Il 23 giugno è la ricorrenza del Chikusui-jitsu – 竹酔日, ovvero il giorno del bambù ubriaco.
Che nome strano, che vorrà dire?
Questa ricorrenza deriva dal calendario lunare cinese ed è celebrata il 13 giorno del mese di maggio del calendario lunare, che corrisponde al 23 giugno.
Questo giorno è considerato il migliore per trapiantare i fusti di bambù poichè le nuove piantine prenderanno meglio radici in questo periodo senza soffrire del passaggio in una nuova dimora. Per questo motivo si dice che il “bambù è ubriaco” ovvero non si accorge di quello che sta succedendo.
Per la cultura asiatica in generale la coltura del bambù è molto importante, è quindi comprensibile che un momento così importante come la messa a dimora delle nuove piantine venga festeggiata e faccia parte della serie di riti importanti a cui il Giappone è molto legato.
Tra i modi di festeggiare la festa del bambù ubriaco, c’è ovviamentel’usanza di bere del sakè di bambù chiamato Hachiku-zake, preparato tagliando una giovane canna di bambù gigante all’altezza dei nodi, praticando un buco e versandoci il sakè a macerare per un paio di giorni. Lo zucchero e gli altri nutrienti freschi contenuti nel bambù si amalgamano al sakè producendo un sapore unico, che si crede prolunghi la vita.
Il Chikureki-shu è invece una sorta di cordiale preparato nella stessa maniera ma mettendo a scaldare il bambù in modo da far uscire anche l’olio della pianta e la clorofilla. Questa preparazione ha più una derivazione medicinale, con l’aggiunta che studi recenti hanno dimostrato che l’olio di bambù è un coadiuvante nella prevenzione del cancro.
A tal proposito proprio il 23 giugno si tiene un matsuri presso il tempio Daian-ji di Nara, il Take-kuyo.
Il festival si tiene nel giorno dei festeggiamenti per il bambù unitamente a riti e preghiere per prevenire e scacciare il cancro, essendo un’antica pratica quella di usare il bambù come medicina atta a questo scopo.
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