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Come cuocere il riso bianco giapponese – Metodi

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Cuocere il riso bianco giapponese a casa si può e non è nemmeno cosi’ difficile. Ma con cosa?
Abbiamo diverse alternative a disposizione a seconda del tempo a disposizione e dei risultati che vogliamo ottenere. Vediamo quali strumenti possiamo utilizzare.

Pentola normale

La scelta più facile ricade su una pentola che tutti abbiamo in casa: un tegame da circa 20-24cm con un coperchio possibilmente trasparente. 

PRO

Non serve particolare attrezzatura, un tegame così lo abbiamo in casa tutti.
Economico.

CONTRO

Bisogna saper padroneggiare la tecnica di cottura: occorre utilizzare una corretta quantità d’acqua, dosare l’intensità del fuoco e stare attenti al tempo di cottura altrimenti si rischia di bruciare tutto, o comunque di ottenere un riso o troppo asciutto oppure ancora acquoso.

Kamadosan

Questa è una pentola speciale che le casalinghe giapponesi usano proprio per cuocere il riso perfetto ogni volta. Si tratta di un tegame di argilla smaltata che possiede un doppio coperchio per creare l’effetto vapore che stiamo cercando per ottenere la giusta texture del riso gohan.

Il Kamadosan si usa sui fornelli con sotto uno spargifiamma e prima di poter essere usato va trattato lasciando sobbollire per mezzora a fuoco un pugnetto di riso con l’80% dell’acqua della capienza della pentola a fuoco bassissimo.

PRO

Il controllo sul vapore lo fa direttamente il tegame, è più semplice da usare e gestire rispetto ad una pentola normale.
Il riso viene impareggiabile, soffice e saporito.

CONTRO

Anche qui occorre un occhio allenato per la quantità d’acqua.
Non è facile reperirlo fuori dal Giappone: nel Sol Levante si trova nei negozi di casalinghi a circa 6500 yen (55-60 euro) per la dimensione da 2-3 porzioni.

Cuociriso  da microonde

Probabilmente la soluzione più comoda per chi vive fuori dal Giappone e ha poco tempo. I cuociriso per il microonde sono reperibili piuttosto facilmente in Europa ed hanno un prezzo basso, inoltre non è necessario avere quello esattamente giapponese, funziona discretamente anche quello della Lekuè o della Tupperware. Il riso cuoce in 8-10 minuti e sono perfetti per le monoporzioni o per massimo due persone.

PRO

E’ il metodo di cottura più veloce, attrezzo economico e facile da reperire, è ottimo per piccole dosi (mezza, una o due porzioni)

CONTRO

Ahimè il riso non viene bene come nel metodo tradizionale: il chicco rimane sempre un po’ al dente e un po’ asciutto nonostante si seguano le istruzioni e si tenti qualche modifica.
Inoltre ha il limite delle porzioni piccole: non riesce a fare più di due porzioni alla volta.

Cuoriciriso elettrico semplice

Con l’avvento dei negozi cinesi sono arrivati in Europa anche i cuociriso elettrici, un’ottima soluzione per chi ha spazio in cucina e si destreggia piuttosto spesso col riso gohan.
I modelli semplici, stiamo parlando di tutti quelli che hanno al massimo le due opzioni cook e warm, funzionano con un sensore di peso che attiva la resistenza e cuoce il riso secondo il tempo prestabilito, scattando sull’opzione “mantenimento in caldo” alla fine del ciclo.
Sono ottimi per cuocere il riso, anche in grandi quantità, e spesso vengono forniti con un cestello per la cottura vapore rendendoli funzionali anche per verdure e pollo.

PRO

Con una cifra tra i 30 e i 50 euro si porta a casa un cuociriso decoroso che fa il suo lavoro. Il riso viene buono e soffice e non si rischia di bruciarlo visto che la cottura e’ automatica.
Si possono preparare porzioni abbondanti e con un timer il riso viene tenuto in caldoper averlo pronto al momento giusto.

CONTRO

Fondamentalmente ci si può cuocere solo il riso bianco ed usarlo come vaporiera. Già il riso integrale deve cuocere molto più a lungo e queste macchine sono tarate solo per quello bianco.
Non è la soluzione migliore se siete single o dovete fare poco riso: per ottenere un buon risultato si devono cuocere almeno 3 porzioni.
Occupa abbastanza spazio se avete una cucina piccola.

Cuociriso avanzato tipo Zojirushi

Siccome in Giappone il riso è una cosa seria, i cuociriso sono diventati una vera e propria cooking machine che permette grazie a dei microcomputer (tecnologia micom) di preparare il riso perfetto ogni volta.
Queste macchine contengono dei sensori che in base all’umidità e peso del riso nella ciotola ridefiniscono  tempo residuo e temperatura di cottura man mano che avviene la cottura. Inoltre sono dotati di diversi programmi che permettono di cuocere anche il riso integrale, il riso germogliato, preparare congee e okayu, perfino di cuocere torte!
Ovviamente non costano poco ma se avete intenzione di cucinare il riso almeno 3-4 volte a settimana sono la scelta ideale anche se siete single, poichè anche una quantità minima di riso viene gestita con facilità grazie al micom.

La marca più famosa è la Zojirushi, ma esistono ricecooker avanzati anche di Panasonic, Sanyo e Tiger.
Fate attenzione che il trasformatore vada bene per l’europa con al 220-240V poichè i modelli giapponesi sono adatti alla rete 110-120V e se attaccati alle nostre prese elettriche bruciano!
A tal proposito qui sotto trovate su Amazon un modello Zojirushi adatto all’Europa, oppure potete visitare il sito Yumasia che vende modelli specifici adatti alla nostra elettrica (e spediscono dall’inghilterra, quindi niente spese doganali, almeno fino alla Brexit).

PRO

Il riso viene eccezionale, anche se non siete capaci, senza discussioni. Il timer e le funzioni del microcomputer mantengono il riso in caldo perfettamente fino a 24 ore. Ci si può cucinare diversi tipi di riso, zuppe e torte.

CONTRO

Costano un botto. Un modello Zojirushi basico costa sui 150 euro fino ad arrivare ai 400 e oltre di quelli ultralusso. Le altre marche costano un po’ meno ma non si scende sotto ai 180-200 per un modello decoroso. Occupa un po’ di spazio in cucina.

Come cuocere il riso bianco giapponese – Metodi ultima modifica: 2017-01-16T10:48:40+01:00 da nicola
nicola
nicolahttp://www.peresempio.it
Ama la fotografia, il buon cibo e viaggiare quando puo'. Ha conseguito la certificazione "Wset level 1 award in sake". Molto impropriamente il primo livello del sake somellier (su due).

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