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Kuniyoshi sbarca a Milano

Il visionario del mondo fluttuante, amante dei gatti, cantore dei guerrieri e di beltà giapponesi apre al Museo della Permanente di Milano dopo il grande successo di Hokusai dello scorso anno

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Mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, ma anche attori kabuki, gatti, carpe e animali mitici e fantastici, oltre a leggendari eroi, samurai e briganti. 
Sono i protagonisti delle opere di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) a cui, negli ultimi anni, in Giappone e nel mondo, sono state dedicate numerose mostre.

E ora anche l’Italia, per la prima volta, rende omaggio a Kuniyoshi, maestro indiscusso di inizio Ottocento dell’ukiyoe –  genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno – e che così tanta influenza ha avuto sulla cultura dei manga, degli anime (film di animazione giapponesi e non), dei tatuaggi e della cultura pop in generale contemporanea.

La mostra Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante, prodotta da MondoMostre Skira e curata da Rossella Menegazzo, che si apre il 4 ottobre al Museo della Permanente di Milano (fino al 28 gennaio 2018), presenterà la produzione di Kuniyoshi nella sua interezza, evidenziando la strabiliante capacità tecnica e inventiva di questo maestro visionario attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti dal Giappone. 

Il percorso si divide in 5 sezioni tematiche: Beltà,  Paesaggi, Eroi e guerrieri, Animali e parodie e Gatti. Questa ultima sezione, Gatti, è dedicata alla passione forse più grande di Kuniyoshi, per la quale moltissime persone lo conoscono, e che, insieme agli eroi, costantemente presenti in tutta la sua opera, è uno dei temi che rendono la sua personalità ancora più misteriosa ed eccentrica. 

La mostra presenta per la prima volta in Italia 165 opere, provenienti dalla Masao Takashima collection, eseguite con la tecnica della silografia policroma (nishikie) da Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), artista visionario del Mondo Fluttuante (ukiyoe), definito anche l’Arcimboldo del Giappone e il maestro dei gatti di cui amava circondarsi.
Egli si affermò sul finire del periodo Edo quando Hokusai (1760-1849) e Hiroshige (1797-1858) erano nel pieno del loro successo, perciò dovette fare i conti con questi grandi maestri e in generale con il vivace contesto artistico del XIX secolo che andava velocemente mutando per via delle contaminazioni occidentali, in particolare europee.
Se si guarda ai soggetti, le sue silografie di paesaggio, pubblicate tra gli anni trenta e la metà degli anni quaranta, esse non fanno che ripetere temi classici di serie già note, come “Vedute di Edo”, Luoghi famosi della Capitale Orientale, vedute di località nelle province, Trentasei vedute del monte Fuji dalla Capitale Orientale.

Tuttavia, la novità di Kuniyoshi si percepisce immediatamente quando si guarda alle sue stampe di eroi e guerrieri, di animali giganti ed esseri mostruosi, di spettri e apparizioni, oltre che alle sue immagini umoristiche e alle caricature, in cui sperimenta le tecniche grafiche occidentali, osa con composizioni di grandi dimensioni – trittici e polittici fino a sei fogli –, con giochi e parodie, riempiendo le scene di particolari minuti, caricandole di azione e realismo, anche quando i soggetti sono assolutamente surreali. Tutte qualità che nessun altro maestro aveva saputo infondere all’ukiyoe fino ad allora.

La produzione della mostra è a cura di MondoMostre Skira e il catalogo edito da Skira è disponibile già da subito sullo shop. 

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Kuniyoshi sbarca a Milano ultima modifica: 2017-10-03T16:14:13+02:00 da Chiara-san
Chiara-san
Chiara-sanhttp://www.foodandcrafts.it
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

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