Qui trovi l’elenco degli eventi, corsi, fiere e incontri riguardanti il Giappone
ROBOT FEVER: IL SAMURAI NELL’ERA DEI CHOGOKIN
14 aprile – 10 settembre 2017
La mostra indaga tutta una tipologia di inedite opere frutto della rinata industria del giocattolo novecentesco ripercorrendo la storia e l’evoluzione del giocattolo nipponico a partire dal successo interno fino all’esplosione del fenomeno a livello internazionale.
In Giappone, negli anni ’70, si inventano fumetti e film d’animazione che vedono protagonisti super robot chiamati a proteggere la patria da tutta una serie di minacce aliene. Le fattezze e i valori che questi nuovi eroi manifestano sono ricalcati su quelli tradizionalmente associati agli antichi guerrieri samurai che, dopo un periodo di eclissi nell’immediato dopoguerra, ritrovano il favore del grande pubblico. Il design dei modernissimi guerrieri attinge a piene mani al campionario stilistico fornito dalle armi e dalle armature dei samurai, così come i principi e i valori morali degli antichi combattenti giapponesi sono ora fatti propri dai moderni super eroi.
L’esposizione è dunque imperniata sul confronto tra i vari elementi che costituiscono le armature dei samurai conservati nella collezione giapponese del Museo Stibbert e l’interpretazione datane dai designer maggiormente influenzati dal loro gusto estetico. Ripercorre le tappe salienti dell’evoluzione stilistica dei robot a partire dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.
Negli anni ’70, in Giappone nascono, nei fumetti prima e nei cartoni animati poi, i primi super robot. Il loro successo è immediato e i giocattoli prodotti con le fattezze dei nuovi coraggiosi combattenti vanno a ruba. I produttori li lanciano sul mercato con la notizia che sono prodotti nella fantastica lega con cui erano realizzati i robot nei fumetti: il mitico chogokin che riportava alla mente i leggendari acciai giapponesi utilizzati per costruire le armi indistruttibili dei samurai. Inizia così l’era dei chogokin.
La mostra è stata resa possibile grazie alla passione di intelligenti collezionisti che, in linea con lo spirito che aveva animato Frederick Stibbert nella creazione del suo museo, hanno radunato nelle loro raccolte oggetti, quali appunto i robot, altrimenti destinati ad essere dispersi.
Sarà così assolutamente divertente ed istruttivo per il pubblico di collezionisti e appassionati del settore che visiteranno il museo e le nuove sale giapponesi, ricercare nei vari personaggi raffigurati nei robot gli elementi decorativi tratti dalla tradizione delle armature europee e giapponesi.
Museo Stibbert
via Federigo Stibbert 26
50134 Firenze
INFO TOKAMACHI
Lungo il filo del gemellaggio
Uno spazio dedicato al rapporto di amicizia fra la città di Como e la gemella giapponese
Ammezzato info point del Broletto
Fino al 30 settembre tutti i giorni dalle 10 alle 18.
L’Associazione Giapponese Miciscirube di Como (www.miciscirube.com), in collaborazione con la Municipalità di Tokamachi e Como e con l’ Associazione Famiglia Comasca ha creato uno spazio dedicato alla città gemella giapponese all’interno dell’info point del Broletto (nell’ammezzato). Lo scopo è quello avvicinare cittadini comaschi e turisti alla tematica del gemellaggio, attraverso l’esposizione di materiale attrattivo e rappresentativo della cultura e della società di Tokamachi, legato al tema del tessile. Sono inoltre previsti vari laboratori e incontri ogni 2 settimane per conoscere meglio la cultura giapponese.
Il giorno sabato 6 maggio alle ore 16 si terrà un momento inaugurale nello spazio fuori dall’infopoint con un piccolo rinfresco/merenda.
Per maggiori informazioni cfr. https://www.miciscirube.com/tokamachi
http://www.milano.it.emb-japan.go.jp/page7.htm
DOVE:
Info point del Broletto (nell’ammezzato)
Ingresso da Piazza Duomo e da via Pretorio, sotto la Torre del Broletto
Info
Telefono: +39 031 304137
Apertura Orario 1 aprile 2017 – 30 settembre 2017
da lunedì a domenica 10.00 – 18.00
Tokamachi 十日町
Gemellaggio tra Tokamachi e Como
Nel 2015 Como e la città giapponese Tokamachi hanno festeggiato quarant’anni di gemellaggio.
Il legame nacque all’ inizio degli anni Settanta: le due città erano accomunate da un’importante tradizione tessile.
Questo gemellaggio è stato mantenuto negli anni grazie al preziosissimo lavoro della Associazione La Famiglia Comasca e dal suo presidente Piercesare Bordoli.
In occasione del 40° anniversario del gemellaggio tra Como e Tokamachi, l’Associazione culturale giapponese Miciscirube con il sostegno del Comune di Como e del Consolato Generale del Giappone a Milano, ha organizzato una settimana dedicata alla cultura giapponese attraverso seminari, concerti, laboratori per bambini e allestimenti di oggetti tradizionali.
http://www.comointernazionale.it/il-giappone-a-como/
C’era una volta in Giappone. Fotografie e netsuke del XIX secolo.
Milano, Museo Poldi Pezzoli, 11 maggio – 31 luglio 2017
Anche quest’anno il Museo Poldi Pezzoli partecipa alla Milano Asian Art con la mostra C’era una volta in Giappone.
Fotografie e netsuke del XIX secolo.
La piccola ma preziosa esposizione, aperta dall’11 maggio al 31 luglio, accosta due diverse tipologie di opere d’arte
giapponese: una selezione dei netsuke e okimono del Museo Poldi Pezzoli e alcune fotografie – stampe
all’albumina colorate a mano da artisti del tempo e collotipi – della Fondazione “Ada Ceschin e Rosanna Pilone” di
Zurigo, concessa in deposito nel 2012 al Museo delle Culture di Lugano.
La mostra, allestita nella Sala del Collezionista, presenta una selezione di netsuke della Collezione Lanfranchi,
piccole sculture tridimensionali, vere e proprie opere d’arte uniche e irripetibili, in avorio, legno di bosso, osso e
corno, ma anche in lacca e porcellana. Numerosi i soggetti rappresentati, che illustrano il profondo sentimento
della natura giapponese e soggetti di vita quotidiana.
A questi si affiancano le fotografie, provenienti dalla Fondazione “Ada Ceschin e Rosanna Pilone”, realizzate da
abilissimi artigiani giapponesi e che dialogano magnificamente tra loro per lo stile e le iconografie dei soggetti
raffigurati. Realizzate tutte in un tempo noto come l’era Meiji (1868-1912), mostrano scene di vita quotidiana e
paesaggi naturali di un Giappone antico e idilliaco, che in pochi decenni sarà spazzato via da una corsa sfrenata
alla modernizzazione.
Nell’era Meiji il Giappone fu testimone di un insolito connubio tra la tecnica fotografica occidentale e la maestria
dei pittori locali, eredi di un’antica e raffinata tradizione. I risultati artistici sono di sorprendente bellezza e i
soggetti rappresentati sono così verosimili da poter essere paragonati alle moderne immagini stampate a colori.
La produzione di tali opere rispondeva alle esigenze dei viaggiatori occidentali di portare con sé il ricordo di un
Paese straordinario. Le fotografie sono infatti perlopiù conservate in splendidi album-souvenir dalle coperte
laccate e intarsiate con materiali preziosi, due dei quali saranno esposti nella mostra.
Si ringraziano Milano Asian Art e BIG / CiaccioArte – Insurance Services.
Con il patrocinio di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lombardia, Comune di
Milano, Consolato Generale del Giappone e Fondazione Italia Giappone.
In occasione della mostra sono in programma due conferenze dedicate al tema:
Giovedì 25 maggio, ore 18.00
Moira Luraschi, ricercatrice del Museo delle Culture di Lugano
“La fotografia della Scuola di Yokohama”
Giovedì 8 giugno, ore 18.00
Keiko Ando, direttrice del Centro di Cultura giapponese di Milano
“L’era Meiji. Dal feudalesimo alla rinascita del Giappone nella modernità”
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12, 20121 Milano
Tel. 02 794889 | 02 796334
Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00
Chiuso il martedì – Ingresso: 10 € | 7 € ridotto
www.museopoldipezzoli.it
Conversazione tra igort e Adriano Ercolani
Venerdì 26 maggio 2017, ore 18:00
In occasione della mostra Banshun (晩春 ‘Tarda primavera’) Igort sarà a Brescia alla Galleria dell’Incisione per incontrare il pubblico in una conversazione con lo scrittore Adriano Ercolani.
«Igort dovrebbe essere dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.» — Adriano Ercolani
DURATA: Dal 13 maggio al 25 giugno 2017
INCONTRO CON L’ARTISTA:
Venerdì 26 maggio si terrà in galleria una conversazione tra Igort e Adriano Ercolani.
La mostra di Igort “Banshun (tarda primavera)” propone, tra l’eclettica produzione di questo artista, una parte del lavoro ispirato al Giappone. Igort, nato nel 1958 a Cagliari, è uno dei più noti fumettisti a livello internazionale.
Le tavole in mostra sono tratte da Quaderni Giapponesi (Coconino Press 2015) e da Gli assalti alle panetterie di Haruki Murakami (Einaudi 2016). Igort ha vissuto inGiappone, collaborando con diversi editori giapponesi. «Il Giappone era diventato per me lo scrigno dei desideri e soprattutto il paradiso dei disegnatori. Inebriato dalle vecchie stampe giapponesi, mi ero addentrato in quel mondo di segni apparentemente semplici che celavano una sapienza misteriosa».
Scrive Adriano Ercolani a proposito dei Quaderni Giapponesi: «In quest’opera Igort si rivela autore sensibile non solo alle immediate suggestioni estetiche ma ai significati più profondi, alle meraviglie più nascoste e illuminanti della riflessione orientale. […] L’arte di Igort assume diversi volti, forme, stili, mescola sacro e profano, abbatte paletti culturali e gioca amabilmente con le convenzioni; esalta la sensualità ed insieme testimonia il raggiungimento di vette interiori, non dispregia la goliardia ma più spesso predilige toni elevati, sfiora altezze mistiche e scende nelle atmosfere più torbide». (Minima & Moralia, 11 aprile 2017)
Un appuntamento speciale sabato 3 giugno alle ore 16: “Introduzione di Ukiyoe” a cura della Drssa Moira Luraschi, ricercatrice del museo delle culture di Lugano e sabato 17 giugno ore 16 “Vestizione del Kimono” per avvicinarsi al mondo tradizionale giapponese.
Ingresso libero.
Gli incontri si svolgeranno ammezzato info point del Broletto
I posti sono limitati, si consiglia la prenotazione: tel. 329.8865080 o [email protected]
L’era Meiji. Dal feudalesimo alla rinascita del Giappone nella modernità
conferenza della Dott.ssa Keiko Ando Mei
giovedì 8 giugno alle ore 18.00
presso
Museo Poldi Pezzoli – Via Alessandro Manzoni 12, Milano
Negli ultimi anni del periodo Edo tra il 1854 e il 1868, periodo chiamato Bakumatsu, il Giappone si trovò ad affrontare il momento più difficile di tutta la sua storia.
Il governo feudale Tokugawa, che durava in pace da più di 250 anni, cominciò a perdere il suo potere mentre sorgevano alcuni movimenti che chiedevano al governo di restituire all’Imperatore le redini della guida del Paese. Ciò causò una situazione politica molto instabile e a rischio di guerra. Sempre in quel periodo inoltre, le flotte navali americana ed europea si avvicinarono minacciosamente alle coste giapponesi chiedendo l’apertura dei porti. Il governo nipponico non aveva né la stabilità né le risorse materiali per affrontare i Paesi occidentali ma possedeva molte risorse umane proprio nel momento giusto.
Lo Shogun e i suoi Samurai, che conoscevano molto bene la situazione degli altri Paesi asiatici colonizzati dagli occidentali, riuscirono a concretizzare pacificamente un cambiamento politico e sociale in brevissimo tempo. Grazie al loro amore per la patria e una chiara visione del futuro salvarono il Paese dalla colonizzazione.
Informazioni
Centro di Cultura Giapponese di Milano
Via Lovanio, 8 – 20121 Milano
Persona.
In the space and in the Time.
By Fukushi Ito
9 giugno – 12 luglio 2017
Antico Arsenale di Amalfi
Persona. In the space e in the time è la mostra personale di Fukushi Ito, promossa dall’Associazione MetaMorfosi e ospitata dal MAG – MetaMorfosi Art Gallery di Amalfi nei prestigiosi spazi dell’Antico Arsenale della Repubblica Amalfitana dal 9 giugno al 12 luglio 2017.
A pochi giorni dall’inaugurazione della mostra Dalla Bussola alla girobussola. Il fascino della navigazione attraverso gli strumenti che hanno guidato l’uomo nei secoli sul mare (in corso all’Arsenale fino al 26 novembre 2016), il MAG MetaMorfosi Art Gallery presenta un’altra preziosa esposizione di arti visive che animerà fino alla metà di luglio lo straordinario spazio espositivo dell’antico e maestoso complesso architettonico amalfitano.
La mostra, promossa dal Comune di Amalfi e curata dal critico e filosofo Roberto Mastroianni, è una personale dal carattere retrospettivo che si snoda tra circa 30 opere di grandi e piccole dimensioni dell’artista giapponese, molte delle quali inedite. Al centro l’idea di persona/personaggio, di figura esemplare in cui si cristallizza una certa epoca e un certo ambiente sociale e culturale. L’artista attraverso installazioni ambientali, foto, trasparenze, computer drawing mette in scena una galleria di personaggi, che hanno influito sul contesto socio-storico o sulla sua biografia umana e artistica e trasforma il percorso espositivo allestito sotto le suggestive volte a crociera dell’Antico Arsenale di Amalfi, in una vera e propria esperienza sensoriale raffinata e particolarissima.
Fukushi Ito vive e lavora da più di 30 anni tra Italia e Giappone, tentando di raggiungere una sintesi poetica e sperimentale tra le tradizioni, i materiali e linguaggi delle sue “due patrie”. «La carta giapponese (washi) e i pigmenti naturali si uniscono all’immagine foto e video realistica, al computer drawing, al plexiglass e alla pellicola trasparente, alla luce del neon e dei led – spiega il curatore Roberto Mastroianni – Il lavoro di Fukushi Ito è un infinito esercizio di sintesi stilistica e materica, finalizzato alla rappresentazione della presenza dei fenomeni umani e fisici nello spazio e nel tempo. Fukushi Ito si interroga, vede le dinamiche con cui la realtà prende forma e decide di riproporle artisticamente. In questa mostra l’attenzione dell’artista è posta sulla restituzione installativo/scultorea (Assemblage) e pittorico/digitale (computer drawing) della fisionomia culturale e simbolica di alcune figure esemplari della storia collettiva e di quella individuale dell’artista: il grande samurai dell’epoca Edo, Miyamoto Musashi; Korin Ogata, pittore della scuola Rimpa; il pittore di Ukiyoe, Katsushika Hokusai; il romanziere Jun’ichirō Tanizaki; Yukio Mishima; Paolo Uccello; Piero della Francesca; Leonardo da Vinci, Niccolò Macchiavelli, Lucio Fontana; Bruno Munari; Oriana Fallaci; Gillo Dorfles».
Tutti personaggi che si presentano come “esemplari” ed “emblematici” e in qualche modo “eccezionali” nella propria storicità, biografia e produzione, ponendosi come punti di riferimento per una tradizione, che da loro prende il via o che in loro trova elevata espressione e compimento.
La mostra consta di una trentina di opere di forme, dimensioni differenti divise in 3 sezioni: Computer drawing; assemblage e trasparenze.
Nelle opere realizzate con la tecnica di computer drawing il carattere iconico delle opere viene ottenuto sovrapponendo immagini, foto realistiche di paesaggi, dei personaggi stessi, riproduzioni dei loro scritti e delle loro opere dando vita ad un “rappresentazione virtuale” che produce una “realtà dilatata”, anche grazie ad immagini digitali estratte dal mondo del web e della comunicazione televisiva, che sono successivamente stampate su pannelli di tela. La saturazione e la sovrapposizione delle immagini e la loro proiezione nell’ambiente espositivo, grazie all’uso della luce montata all’interno delle installazioni a forma di poliedro, restituisce la sensazione immersiva di una contemporaneità popolata di immagini e figure che circondano la nostra esistenza e formano il tessuto connettivo del mondo globalizzato.
A queste opere dal valore iconografico fanno da contraltare gli assemblage: installazioni scultoree composte da sfere, staffe d’acciaio e materiali plastici e figure geometriche finalizzate a restituire in maniera astratta l’essenza di questi personaggi.
Infine le opere in trasparenza, costituiscono un’installazione formata da 100 quadri trasparenti di piccole dimensioni, che partendo da immagini digitali interagiscono con la luce e le pellicole di rivestimento in un paziente lavoro di “ri-composizione” del reale.
La mostra presenta il filo rosso della poetica e della sperimentazione su materiali e linguaggi. Tutte le serie realizzate dall’artista negli ultimi 30 anni portano il titolo “In the space and in the time”, visto l’interesse costante di Ito per la relazione tra la luce, l’ombra e la rappresentazione tecnologica. In questa specifica serie l’attenzione dell’artista e focalizzata sull’emergere del valore iconografico di figure esemplari di umanità capaci di divenire modelli per le generazioni future in una relazione costante tra innovazione e tradizione.
«Con questa mostra MetaMorfosi vuole inaugurare al MAG MetaMorfosi Art Gallery di Amalfi un percorso dedicato all’arte contemporanea che, in questa occasione, è il frutto dell’incontro con un’artista potente e comunicativa come Fukushi Ito – commenta il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena – Ci è sembrato che quest’artista giapponese, che ha scelto l’Italia come sua seconda patria, potesse incarnare al meglio il nostro ambizioso progetto di creare un ponte culturale fra diverse civiltà, e che Amalfi, dall’antica vocazione alla navigazione verso l’ignoto, fosse il luogo perfetto per accoglierla».
Persona. In the space and in the Time. By Fukushi Ito
9 giugno- 12 luglio 2017, Antico Arsenale di Amalfi
A cura di Roberto Mastroianni
Inaugurazione venerdì 9 giugno 2017 ore 18.00
Ingresso libero
Ufficio Stampa MetaMorfosi Maria Grazia Filippi
333.2075323

PassPort – Aperitivi in lingua!
Gruppi di conversazione con madrelingua!
Aperitivo e conversazione in Giapponese.
Drink, buffet e coordinatore madrelingua €11, minimo 4 partecipanti.
In caso contrario, l’evento verrà annullato.
Dove
El Paso de los Toros
via Lazzaro Palazzi 7
Milan
FAQ
Che livello di conoscenza della lingua si deve avere?
Bisogna sapere condurre una semplice conversazione.
Quali sono le opzioni per trasporto/parcheggio per quanto riguarda l’evento?
M1 Porta Venezia (anche passante)
Parcheggio gratuito strisce blu via Casati/Tadino/Palazzi/Castaldi
Dove posso contattare l’organizzatore per qualsiasi domanda?
Per comunicazioni e cancellazioni dell’ultimo minuto:
email a [email protected]
IL PAESE DELLA CARTA 紙の国
Tradizione e contemporaneità della carta giapponese attraverso le opere di Nobushige Akiyama
Mostra temporanea 10 giugno – 15 ottobre 2017
Museo della Carta
Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno
L’evento è a cura di Lisa Cervigni, Rosanna Padrini Dolcini, Stefania Sever.
Workshop di xilografia giapponese
木版画
MOKUHANGA
a cura di ASAKO HISHIKI
10 GIUGNO 2017
10.00-18.00
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Introduzione al mondo della xilografia giapponese
– stampa giapponese del periodo Edo, Ukiyoe: Katsushika Hokusai, 葛飾北斎(1760- 1849), Utagawa Hiroshige, 歌川広重 (1797-1858)
– stampa giapponese di due autori del ‘900 : Shikō Munakata, 棟方志功 (1903-1975), Takehisa Yumeji, 竹久夢二 (1884-1934)
– differenza tecnica tra stampa giapponese e stampa occidentale
Svolgimento del corso
- scelta del disegno e trasferimento su matrice di legno
- intaglio
- stampa
- colorazione aggiuntiva con acquerello o tempere
Materiali per trasferire il disegno dalla carta alla matrice
- disegno ( i partecipanti potranno portare propri soggetti oppure scegliere un motivo dal repertorio disponibile )
- carta trasparente
- carta carbone
- matite ( B, H )
- blocchi in legno: dimensione 26 x 32 cm max.
Materiali per intaglio matrice
- quattro tipi di sgorbie ( sgorbia a coltello, sgorbia a unghia, sgorbia piatta, sgorbia a punta )
- Tappeto antiscivolo
Materiali per stampa
- diversi tipi di carta
- inchiostro sumi
- inchiostro per xilografia
- tempere e acquarello
- pennelli per xilografia tradizionale e di uso corrente
- colla (amido di riso)
- baren, 馬連
- ciotole piccole bianche
- secchi e stracci per pulire pennelli
- giornali di carta rosa
Iscrizione
Massimo 5 alunni
Costo 110,00 euro
Sono inclusi i materiali
Le stampe prodotte rimangono di proprietà del corsista
Per adesione scrivere a: [email protected]
Annullamento iscrizione e mancata partecipazione
Se la disdetta avviene:
10 o più giorni prima del corso: rimborso dell’importo al 85%, 7 giorni prima del corso: rimborso al 50%,
meno di 7 giorni e/o non partecipazione al corso: l’importo versato non verrà restituito.
Informazioni
PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI
Via Marsala 4 20121 Milano
Telefono +39026551681
+39 348 0687073 (Alessio Nobili)
[email protected]
www.paraventigiapponesi.it
“Rallenta, e ciò che stai inseguendo si avvicinerà e ti prenderà.”
NIKOKU DOJO
SPADA GIAPPONESE A MILANO
vi invita a partecipare a un open day con dimostrazioni e lezioni aperte
per provare gratuitamente:
- iaijutsu – pratica individuale di estrazione della spada
- kumidachi – pratica di scherma a coppie
- tanren – forgiatura dell’energia
presso:
SPAZIO SHANTI
SCUOLA DI YOGA A MILANO
il giorno domenica 11 GIUGNO dalle ore 15 alle ore 18
in via Giovanni Bellezza 17 a Milano
PER CONTATTARCI:
tel.: 366 206 6037
email: [email protected]
*La prenotazione è gradita per garantirvi una organizzazione ottimale.